Anm, ora si indaga sul maxi-contratto
per la formazione

Anm, ora si indaga sul maxi-contratto per la formazione
di Leandro Del Gaudio
Domenica 15 Ottobre 2017, 22:47
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Polizze gonfiate, contratti di consulenza sospetti, finanche un filone di indagine che punta a chiarire in che modo - e con quali soldi - è stata finanziata la formazione del personale interno all’azienda. 
Sono questi i filoni di indagine che hanno spinto la Procura di Napoli a una nuova accelerata. 
Pochi giorni fa, nuovo blitz in via Marino, ancora acquisizione di atti, in uno scenario investigativo che negli ultimi mesi è decisamente cresciuto di livello. Si parte dal contratto che ha legato, almeno dal 2012, l’Anm a un’azienda assicuratrice, che ha stipulato polizze per la copertura dei rischi dei bus a Napoli su cui la Procura di Napoli vuole vederci chiaro. 

In sintesi, ogni bus viene assicurato per 26mila euro l’anno, un contratto due o tre volte superiore rispetto a quello stipulato da altre municipalizzate, su cui è lecito farsi qualche domanda. È lo sfondo dell’inchiesta condotta dal pm Ida Frongillo, magistrato in forza al pool mani pulite del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, che ha deciso di mettere a fuoco anche altri aspetti interni alla vita aziendale ritenuti poco chiari. 

Ed è così che tra le carte acquisite spunta anche la storia di un contratto di consulenza destinato - sembra quasi beffardo dirlo oggi - alla formazione del personale interno per «addestramento e aggiornamento del personale dell’azienda operante nel settore assicurativo...»: un contratto da 50mila euro l’anno, soldi che sono andati a un professionista privato di Milano, a sua volta su segnalazione del broker che dal 2012 svolge attività di mediazione tra l’Anm e le singole agenzie di assicurazione. Stando all’ipotesi investigativa, questi 50mila euro rientrerebbero in una partita di giro che ha visto impegnati gli ex vertici di via Marino e lo stesso broker. Indagine affidata al nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale, c’è una ipotesi di partenza agli atti: secondo la Procura dal 2012 l’Anm assegna mano libera a un broker che media con alcune aziende nella definizione di polizze assicurative. 


Due i punti che muovono l’azione investigativa: la provvigione garantita al broker è stata di gran lunga superiore rispetto agli standard ordinari; e i contratti che il broker porta a casa per conto dell’Anm sembrano buoni per assicurare auto di gran lusso. Secondo la prima ricostruzione investigativa, ogni polizza è costata 26mila euro l’anno, un fiume di denaro su cui ha voluto vederci chiaro anche l’attuale amministratore unico dell’Anm che - fresco di insediamento - ha iniziato ad esplorare il mondo delle coperture contro i sinistri.


Ed è in questa logica che sono state acquisite carte anche su un contratto di consulenza per un formatore esterno, un professionista legato ad un’azienda di Milano che ha tenuto un corso per un ticket da 50mila euro l’anno. Tutto formalmente regolare - bene chiarirlo - anche se gli inquirenti vogliono mettere a fuoco un punto in particolare: chi li ha pagati questi 50mila euro? Sono soldi versati dal broker, quello della super provvigione, il grande dominus delle assicurazioni, oppure sono soldi spillati dalle casse (dissestate) dell’Anm? E domande di questo tipo sono rivolte anche in altri casi, come la storia di un avvocato che si ritrova a ricoprire un importante incarico pubblico negli enti locali, ancora una volta in relazione a strane partite di giro all’ombra di via Marino.

Tutto grazie al fiume di denaro sbloccato dalle polizze, quanto basta a spingere gli inquirenti a nuove verifiche. 
Facile dirlo, si punta dritto al sistema di controllo interno. A chi spettava il controllo su proroghe e provvigioni assicurate al broker? In cosa consiste il ruolo di vigilanza dell’ufficio deputato alle verifiche interne al Palazzo? Domande che vanno formulate a partire da una premessa: al momento stiamo parlando di un’indagine che è alle battute iniziali (come appare evidente dei continui blitz della pg negli uffici dell’Anm), quanto basta per sottolineare la correttezza in linea di principio di tutte le persone coinvolte in questa vicenda. Verifiche in corso, si indaga per truffa e corruzione, in uno scenario che attende gli esiti dello spulcio di documenti, ma anche delle testimonianze finora raccolte.

È in questo versante che sono emersi ad esempio contatti tra pubblico e privato, tra controllori e controllati su cui sono in corso verifiche da parte della Procura di Napoli. 
Anni di rapporti di lavoro, professionisti impegnati in una prima fase per l’Anm, che passano a lavorare per aziende private (in campo assicurativo), per ritrovarsi poi inseriti ancora nei ranghi della pubblica amministrazione. 
Inchiesta che macina atti istruttori, facile immaginare che i riflettori si spostino nei prossimi tempi su chi aveva funzioni di controllo e indirizzo dei soldi destinati a polizze, consulenze e corsi di formazione ora più che mai ritenuti quanto meno inopportuni.
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