Ciro chiama e Lorenzo risponde. Da Torino a Roma corre l’intesa fra Ciro Immobile e Lorenzo Insigne, i due compari che facevano scintille nel Pescara di Zeman, 48 gol in due nell’anno della promozione in serie A (2012). Il primo atterra la Juve nella partita del pomeriggio, il secondo infila la Roma allo spiedo all’ora di cena.
Insigne, uomo-squadra all’Olimpico. È dappertutto. Copre l’intera fascia sinistra, arretra, avanza, si allarga, si accentra. Il possesso-palla del Napoli stordisce la Roma al punto che, in area, dopo la penetrazione di Mertens, è De Rossi che dà a Lorenzo la palla del gol. Fioccano i numeri di gloria: centesimo gol in carriera, primo gol alla Roma, duecentesimo gol del Napoli di Sarri. Lorenzo, naturalmente il magnifico. I duetti con Hamsik sono da duo vocale e strumentale.
Dice Amleto se sia più nobile d’animo sopportare i posticipi o prendere l’armi contro gli anticipi. La sfida ad alta quota fra Napoli e Juventus si gioca spesso sfalsata per lo spezzatino delle partite (il cielo in una distanza, direbbe Gino Paoli). Chi danneggia chi giocando prima e chi soffre chi giocando dopo? Matematici e sofisti non hanno dato mai una risposta.
Nel sabato del villaggio pallonaro, mentre il Napoli è ancora a cena, la Juve giace nel suo stadio. Alle 18,25 il gol di Douglas Costa porta avanti i bianconeri in classifica (Juve 22, Napoli 21). Ma, nella ripresa, Ciro Immobile disintegra con una doppietta la squadra di Allegri. Alle 19,03 il pareggio (Napoli 21, Juventus 20) e alle 19,09 il rigore del sorpasso (Napoli 21, Juventus e Lazio 19). Allo Juventus Stadium il dramma bianconero si conclude col palo di Dybala alle 19,47 e il rigore di Dybala parato da Strakosha alle 19,53.
Un’ora e 32 minuti dopo, il Napoli scende in campo all’Olimpico. La Lazio gli offre su un piatto d’argento l’occasione di una fuga. Se batte la Roma, il Napoli porta a 5 lunghezze il vantaggio sulla Juventus. Non tremano le gambe agli azzurri per l’impresa da centrare. Perché il Napoli è padrone del suo gioco, perché non è più la squadra avventata tutta corsa e attacco, perché ora la squadra di Sarri ha personalità e sicurezza. Sa come gestire le partite.
E, al culmine di una superiorità netta, Insigne sulla palla di De Rossi (un rimpallo-assist) fa tutto in un amen, stop e tiro in fondo alla rete. Il gol che decide la partita.
Così Lorenzo, nell’aspra partita all’Olimpico, ha raccolto l’assist di Immobile da Torino e ha spinto il Napoli cinque punti davanti alla Juventus.
Nel gioco degli anticipi e dei posticipi, al Napoli porta bene giocare prima della Juventus, ma complessivamente non fa differenza. Nel campionato scorso, il Napoli ha giocato 20 volte prima della Juve (48 punti: 15 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte) e 14 volte dopo la Juve (33 punti: 10 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta). In percentuale, il Napoli ha fatto bene anche giocando dopo la Juve. Ieri, poi, ha fatto benissimo.
Dalla prossima sino al venerdì 1 dicembre di Napoli-Juventus, la squadra di Sarri giocherà tre volte prima dei bianconeri (Napoli-Inter, Napoli-Milan, Udinese-Napoli), la Juve solo una volta prima degli azzurri (Milan-Juventus).
Intanto, il filosofo Acciughina sentenzia che è più facile essere belli che vincere, tesi puramente accademica smentita da un Napoli bello e vincente. Da qui un certo fastidio torinese per l’eleganza del riccio napoletano e il nervosismo della zebra.
Però, non c’è tempo di respirare. Azzurri già in viaggio per la Champions nell’altra metà del cielo di Manchester contro i ricchi calciatori stipendiati dagli sceicchi Mansur Al Nayan (patrimonio di 1,42 miliardi di dollari) e Khaldoon Al Mubarak che nove anni fa comprò per 210 milioni di sterline il Manchester City cantato dagli Oasis ma sull’orlo del fallimento. Martedì Manchester City-Napoli, Sarri contro Guardiola. Sei anni fa, Mazzarri fece 1-1 con gol di Cavani. Ieri pomeriggio, il City leader assoluto in Premier ha preso a pallate lo Stoke (7-2, possesso-palla 83 per cento nel primo tempo, 79 per cento totale, 871 passaggi contro 227).
Ciro chiama, Lorenzo risponde
l’assist d’oro al compare del gol
di Mimmo Carratelli
Domenica 15 Ottobre 2017, 00:34
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