Con Balotelli e Sneijder
vietate le solite amnesie

di Francesco De Luca
Lunedì 21 Agosto 2017, 20:19 - Ultimo agg. 22 Agosto, 00:10
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Una notte da Napoli a Nizza per muovere il primo importante passo della stagione e accedere alla fase a gironi di Champions League. Si parte dal 2-0 del San Paolo, il risultato ha anche il conforto delle statistiche perché con questo punteggio gli azzurri si sono sempre qualificati nei quattro precedenti nelle coppe europee.

Serve il miglior Napoli per superare i francesi che hanno conquistato sabato scorso il primo successo in campionato, coinciso con il debutto del rinforzo Sneijder e l’esordio stagionale di Balotelli. È sui due ex interisti, protagonisti del triplete di Mourinho nel 2010, che punta il tecnico Favre - privo degli squalificati Plea e Koziello, espulsi nell’incandescente finale a Fuorigrotta - per realizzare l’impresa della qualificazione. Gli uomini di Sarri, superiori sotto l’aspetto tecnico e tattico anche a fronte degli innesti di Sneijder e Balotelli, dovranno essere forti anche nella testa. L’allenatore sotto questo aspetto è molto fiducioso, lo conforta quanto ha potuto vedere nella lunga fase di preparazione ai playoff: il primo allenamento degli azzurri il 3 luglio sul prato di Castel Volturno. Tra i residui limiti del Napoli c’è quello di non saper sempre gestire il risultato e si è visto perfino negli ultimi dieci minuti della partita a Verona, in cui sul 3-0 sono stati corsi brividi che hanno fatto irritare il tecnico. All’andata il Nizza, ancora senza Balotelli e Sneijder, si è raramente affacciato nella trequarti avversaria e solo grazie alle progressioni del ventenne esterno Saint Maximin.


Lo scenario cambia stasera, con una pressione molto forte che i francesi eserciteranno subito. Il Napoli non muterà gioco e anima, lo hanno chiarito Sarri e Koulibaly nella conferenza prepartita: non sa e non può farlo. Dovrà essere abile a non farsi assediare e a ripartire in velocità per cercare quel gol che spegnerebbe le velleità degli avversari. Saranno fondamentali l’attenzione della difesa e l’aggressività dei centrocampisti, oltre alla capacità di Hamsik (è attesa maggiore continuità da parte del capitano che sta al momento vivendo di fiammate) e degli attaccanti di ribaltare il fronte e di essere lucidi per sfruttare l’ingente numero di palle gol: perfino poche le 5 reti nelle prime due partite ufficiali. Il Nizza ritrova Balotelli, che coltiva l’ambizione di convincere Ventura a riaprirgli le porte della Nazionale chiuse dall’ex commissario tecnico Conte. Il Napoli è in ansia per le condizioni di Mertens, uscito dal Bentegodi con un piede acciaccato. Per Sarri, il belga - un intoccabile anche se sabato scorso ha giocato soltanto l’ultima mezz’ora in ossequio al turnover - sarà disponibile, altrimenti c’è Milik, ancora macchinoso ma rinfrancato dal gol al Verona. Peccato che Arek sia stato impreciso sei giorni fa nel primo round col Nizza, quando avrebbe dovuto soltanto spingere con un tocco morbido il pallone in porta. C’è da augurarsi che la chance del 3-0, sprecata in un finale in cui i francesi erano in nove, non si riveli per il Napoli un rimpianto. Mertens è diventato a tutti gli effetti il bomber, sempre più a suo agio da prima punta. In questo inizio di stagione, così come nell’intera scorsa annata che è stata quella della sua consacrazione anche in Nazionale, la squadra può contare su uno straordinario Insigne, efficace negli assist e sempre pronto al tiro, così come al supporto per la difesa. Lorenzo, anima del Napoli, può essere l’uomo chiave per aggredire gli spazi che concederanno i francesi e colpire in contropiede.


Dal preliminare con l’Athletic Bilbao, clamorosamentre fallito, a quello col Nizza sono passati tre anni. È cresciuto il livello degli azzurri, più maturi e pronti per le sfide internazionali: non abbiano, dunque, timore per l’impatto con la bolgia dell’Allianz Riviera (è stato chiaro il difensore Dante sul clima di stasera: «Se segniamo ci sarà il fuoco allo stadio»), in questi 90’ è in gioco una significativa parte della stagione.
Le cifre dei milioni che finirebbero nelle casse del Napoli con la qualificazione alla fase a gironi sono note, ma il discorso non è soltanto economico, aspetto peraltro a cui De Laurentiis tiene molto. È vero che dopo l’eliminazione del 2014 la squadra di Benitez vinse la Supercoppa battendo a Doha la Juve ai rigori, ma fallì tutti i successivi obiettivi. Uno choc, con il rapporto tra il presidente, il tecnico e gli azzurri che si lacerò progressivamente. Le premesse sono differenti, spira una bella aria all’interno di questo gruppo che l’allenatore ha cementato e il patron ha difeso respingendo offerte allettanti per i big. Ma fare o non fare la Champions non è la stessa cosa: lo sanno bene Sarri e i suoi uomini, coloro che quest’anno possono riscrivere la storia del Napoli. Cominciando da stasera, in quest’angolo della Costa francese che dovrà essere Azzurra più che mai.
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