Connessioni tra show e scienza
è un Futuro Remoto da record

Connessioni tra show e scienza è un Futuro Remoto da record
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 24 Maggio 2017, 23:40 - Ultimo agg. 23:42
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Una conversazione col mare, due chiacchiere col cosmo, una telefonata ai Poli e uno sguardo alle donne del Marocco, mentre intorno si immagina la nuova mobilità urbana e si ride con Totò, la cui comunicativa è ormai oggetto di studi scientifici. Cosa mette in relazione mondi, saperi e linguaggi tanto lontani? La Connessione, con la C maiuscola. Non solo, dunque, quella che da anni è sulla bocca di tutti per via di internet ma il contatto, l’incontro, i fattori che da sempre favoriscono la conoscenza. È per questo che la 31esima edizione di «Futuro Remoto», da oggi a domenica in piazza Plebiscito, ha come sottotitolo «Connessioni».

Leit motiv elastico e narrativamente funzionale, sicuramente utile a far rientrare in un unico spartito l’enorme mole di attività che si consumeranno in questi giorni all’ombra della chiesa di San Francesco da Paola: allestiti nove padiglioni, centinaia di incontri e workshop, con sessanta imprese e cento istituti scolastici partecipanti ai circa diecimila esperimenti animati da duemila ricercatori. Numeri pazzeschi cui corrisponde, normalmente, una risposta di pubblico proporzionale: l’anno scorso le presenze erano 230.000. Significa che l’idea di spostare «Futuro Remoto» al centro della città si è rivelata vincente.

Quest’anno si prevede di superare il risultato, già lusinghiero. O almeno così spera il padrone di casa Vittorio Silvestrini, presidente di Città della Scienza, che stamane darà il via alla manifestazione in buona compagnia istituzionale, da De Luca a De Magistris, e scientifica, con il direttore dell’Accademia Giuseppe Gaeta, il presidente del Cnr Massimo Inguscio e il sottosegretario al Miur Vito De Filippo più i rettori di tutte gli atenei campani che insieme partecipano alle giornate di lavori.

Le attività sono state raccolte in varie isole tematiche: scienze della vita, aerospazio, chimica verde, patrimonio culturale, energia, agrifood, fabbrica intelligente, smart communities, design, ambienti di vita, mobilità, mare. C’è tutto, praticamente, e per ogni area tanti motivi di attrazione. Si può assistere a una conferenza come quella che oggi, alle 12, tiene Carlo Alberto Redi, accademico dei Lincei, sul tema «Dalla descrizione alla sintesi del vivente». Si può riflettere su tematiche forti come biotestamento e libertà di scelta sabato alle 10 al Circolo artistico politecnico, oppure lasciarsi incuriosire da mostre, esperimenti, ricerche estreme che da sempre sono i principali motivi per visitare «Futuroremoto». E qui c’è solo da scegliere.

Una mostra sull’Artico, al padiglione 2, che propone un incredibile viaggio interattivo al Polo Nord. Il padiglione 3 ha un nome suggestivo, «Cosmo», ed è appunto dedicato allo spazio e all’osservazione dei corpi celesti; porterà il visitatore dal mondo delle particelle elementari alle strutture a grande scala dell’universo grazie a immagini immersive di pianeti extrasolari, panorami marziani, grandi telescopi del presente come il mitico LBT. Oppure, nel nome del confronto tra antico e nuovo, un’esposizione di antichi atlanti anatomici che confluisce nell’esperienza fantascientifica di un tavolo per la dissezione virtuale. Si tratta di un maxi desktop corredato di due cadaveri (ovviamente digitalizzati) che viene utilizzato nelle scuole di medicina per l’insegnamento dell’anatomia; utilizzando il touch-screen è possibile evidenziare tutti gli organi del corpo umano in visione 3D per praticare le sezioni con l’ausilio di un bisturi virtuale.

Consigliato a spiriti forti. Mentre agli amanti del verde potrebbe essere sufficiente anche un «Metro quadro verde», una miniserra che occupa una superficie piccola e consente di produrre ortaggi in ambito urbano. Dallo spettacolo della scienza si passa allo show vero e proprio. Come quello garantito dalle installazioni: «Fotone» è un’opera luminosa che richiede la partecipazione di due persone per completarne il senso visivo e concettuale, diventando parte dell’opera; «Tocca e…», invece, è un dispositivo relazionale che attiva un meccanismo attraverso il contatto tra più persone: azionando alcune piastre metalliche si può scattare una fotografia o accendere una luce.

C’è anche un palco, a «Futuroremoto», che ospiterà concerti e performer: Korper, l’Orchestra giovanile, i Saltimbiker che si produrranno in evoluzioni a bordo di biciclette e il teatro danza di Kontakthof.
Grande spazio da qualche anno è dato alle start up che si distinguono per creatività e innovazione. Nella mattina del 27 ci sarà lo speed dating scientifico e nel tardo pomeriggio «La Notte degli Angeli delle Startup Innovative» a cura del sistema della Ricerca e delle Università della Campania. Di innovazione come risorsa per la rinascita della città parla Vincenzo Lipardi, segretario generale di Città della scienza: «Il fatto che oggi ci siano in piazza centinaia di realtà tra università, distretti tecnologici e centri di innovazione è significativo».
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