D’Alessio: ci ha messo le corna
ora diventerà uno come gli altri

di Paolo Barbuto
Domenica 24 Luglio 2016, 01:32
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È in partenza per il Brasile dove si esibirà a Casa Italia all’inizio dei Giochi Olimpici di Rio, Gigi D’Alessio è trafelato ma decide di fermarsi un momento per parlare di Higuain, del tradimento, della notizia che gli ha rovinato la giornata, dice. E siccome l’argomento lo infiamma, il «momento» diventa lunghissimo e le parole si trasformano in un fiume in piena. «Core ‘ngrato? - sorride amaro di primo acchito - No, questa volta non vale quel che si disse per Altafini. Perché Higuain non ce l’ha un cuore, ha dimostrato di non averlo».

D’Alessio lei è troppo severo con il calciatore.
«Vabbè ma è normale che sia così. Noi napoletani in questo momento ci sentiamo traditi. È come se ci avesse messo le corna. E cosa pensate che possa dire qualcuno che ha scoperto di avere le corna?».

Il paragone è colorito, ma probabilmente è esagerato, si tratta di un affare di mercato calcistico.
«No, non è così semplice come sembra. Se è vero quel che si dice e che leggo da stamattina (ieri mattina per chi legge n.d.r.) lui ha fatto le cose di nascosto. È andato a fare le visite mediche all’estero, ha trovato un accordo lavorando nell’ombra. Ecco perché parlo di tradimento e di corna. E poi la squadra dove andrà...».

Il calciatore passerà dall’azzurro del Napoli al bianconero della Juventus.
«E questa è la cosa che fa più male a noi tifosi. Ma come? Tu sei il giocatore più rappresentativo del Napoli e che fai? Passi alla Juventus? No, questo è davvero troppo. Poteva decidere di andare in qualunque altra squadra. Io capisco le regole del calcio-business, ma uno che passa dal Napoli alla Juventus non potrò mai capirlo».
Guardi che capita anche nello spettacolo. Per esempio Gigi D’Alessio se n’è andato, si è trasferito a Roma.
«No, no, è totalmente diverso perché io non ho mai tradito Napoli né l’azzurro. Qui c’è una differenza clamorosa: è vero, io vivo a Roma ma continuo a tenere alta la mia napoletanità e, soprattutto il mio tifo azzurro. Potrei anche andare a vivere dall’altra parte del mondo ma non rinnegherò mai le mie origini e la mia passione per il Napoli».

Ma il mondo del calcio è fatto anche di queste cose. I giocatori vanno dove trovano ingaggi migliori, possibilità diverse...
«Ah si? E allora ci dimentichiamo di Maradona che disse “no” ad Agnelli e che rifiutò anche le offerte del Milan che lo avrebbe riempito di soldi? E venendo a tempi più recenti cosa dire di Totti che per l’intera carriera è rimasto fedele alla Roma?».

Ha ragione, però qui parliamo di Higuain.
«Ecco, appunto. È un altro calciatore, un altri tipo di persona. Lui non ha capito quant’era immenso l’affetto che la città nutriva nei suoi confronti. E non ha capito nemmeno che se ha segnato tanto ed è diventato un simbolo, lo deve all’allenatore, a Sarri. Adesso nella Juve sarà uno come gli altri, non sarà più il campione osannato che era a Napoli, peggio per lui».

Però, adesso è Napoli che soffre.
«E io mi auguro che alla prima partita di campionato dal San Paolo e da tutta Napoli partano fischi e pernacchi talmente forti da arrivare fino a Torino. Li deve sentire fin lassù in Piemonte i fischi che gli dedicheremo da Napoli. Anche se, e lo dico con forza, devono essere solo fischi e pernacchi: la violenza deve rimanere lontana dal calcio. E poi gli sfottò e i fischi sono decisamente più efficaci».

Adesso sta andando via Higuain, domani potrebbe andare via qualche altro simbolo del Napoli, non si può fare una tragedia per ogni affare di calciomercato.
«No, non penso che potrà mai accadere. Ci sono anche nella squadra di oggi calciatori che l’azzurro ce l’hanno sulla pelle, non sulla maglia. Penso a uno come Hamsik, ad esempio: lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere».

Però bisogna anche essere capaci di guardare oltre. Higuain è andato via, e del Napoli cosa sarà?
«Il Napoli resta la mia squadra del cuore e, sono certo, riuscirà ad allestire una formazione competitiva. Non dimentichiamoci che l’addio di Higuain porterà nelle casse della società molti soldi e se quel denaro verrà investito bene...».

Gigi D’Alessio ha già in mente un colpo di mercato?
«Non dico di andare a prendere Messi o Ronaldo. Però punterei su Suarez, adesso ci sono i soldi e le possibilità per prenderlo. E poi io ho piena fiducia in Sarri. L’allenatore è la vera e incontestabile forza di questa squadra».

Sono quasi pronti gli album destinati al mercato sudamericano. D’Alessio canta in portoghese e in spagnolo. Quando andrà a Buenos Aires cosa dirà?
«Racconterò che quando a Napoli parli di Argentina c’è solo un nome che viene ricordato, è quello di Maradona. Non parlerò del Pipita perché di giocatori come Higuain ce ne sono tantissimi, di Diego ce n’è stato solo uno».
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