David di Donatello, 60 anni di cinema

David di Donatello, 60 anni di cinema
di Dario Franceschini*
Lunedì 18 Aprile 2016, 00:10 - Ultimo agg. 19 Aprile, 10:07
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I David di Donatello accompagnano da 60 anni esatti la storia del cinema italiano. Lo accompagnano esaltandone i protagonisti sin dalla prima edizione al Cinema Fiamma di Roma nel 1956, passando per la lunga stagione al Teatro Antico di Taormina e gli anni successivi in cui questa prestigiosa manifestazione si è svolta su diversi palcoscenici della Capitale. Ora approda negli studios di via Tiburtina, gli storici stabilimenti De Paolis dove a partire dal secondo dopoguerra in cinquant’anni di attività sono stati prodotti quasi duemila film e hanno lavorato alcuni dei maestri del nostro cinema come Fellini, Pasolini, Scola, Monicelli, Loy, Argento, Troisi, Verdone, Comencini.

Una felice congiuntura vuole che a questa nuova sede così ricca di storia corrisponda una stagione particolarmente rigogliosa della nostra cinematografia, che si rispecchia nella importante selezione dei candidati nelle diverse sezioni. Quest’anno infatti concorrono film, autori, registi e tecnici che vantano partecipazioni e premi in importanti rassegne internazionali, hanno avuto un giusto riconoscimento al botteghino e stanno conoscendo una meritata fortuna nei mercati esteri.

Inoltre il primo trimestre 2016, secondo i dati Cinetel, vede una netta ripresa nelle sale cinematografiche con 40 milioni di biglietti staccati – ben il 24% in più rispetto al medesimo periodo del 2015 – con un successo importante del cinema italiano che supera la quota del 46% del mercato. Il nostro cinema ha ritrovato la forza di parlare al mondo, riaffermando uno stile e una scuola a lungo rimasti sottotraccia ma mai dimenticati. E ora, grazie a un rinnovato partenariato mediatico e al costante impegno del suo presidente Gianluigi Rondi, ritroverà anche il lustro del premio che fin dalle origini è stato concepito come l’Oscar italiano, reso ancor più forte dalla stabilizzazione del finanziamento pubblico resa possibile dall’ultima legge di stabilità. Tutto ciò avverrà a pochi giorni di distanza dall’inizio della discussione in commissione cultura della Camera del disegno di legge sul cinema proposto dal Governo, una norma importante e attesa che aumenta e stabilizza le risorse per il sostegno alla nostra cinematografia e fornisce strumenti efficaci per restaurare e riaprire le sale storiche nei centri cittadini. 

L’ultima legge organica in materia è del 1949, quando l’audiovisivo era sconosciuto nel nostro Paese – la Rai cominciò a trasmettere il 3 gennaio del 1954 – e il cinema era di gran lunga la forma di intrattenimento più popolare, vissuta esclusivamente in sala, con oltre settecento milioni di biglietti venduti ogni anno contro i poco meno di cento milioni di biglietti del 2015. Oggi il film nasce in sala, vive nella programmazione televisiva e nell’home video per diventare infine immortale in rete. Una realtà che non possiamo ostinarci a ignorare e che la nuova legge mira a inquadrare in un insieme organico in cui l’intera filiera contribuisce al sostegno di questa meravigliosa forma d’arte. Un’espressione della creatività italiana che sono certo verrà onorata a dovere dai rinnovati David di Donatello.

* Ministro dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo
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