De Magistris contro Saviano: la lite divide il Pd

De Magistris contro Saviano: la lite divide il Pd
di Luigi Roano
Sabato 7 Gennaio 2017, 23:38
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Tiene ancora banco la polemica tra lo scrittore Roberto Saviano e il sindaco Luigi de Magistris, le accuse reciproche sulla visione della città, con Saviano che accusa de Magistris di narrare una Napoli tutta in positivo e non esistente, e l’ex pm che rilancia accusando l’autore di Gomorra di speculare sui mali di Napoli, stanno facendo il giro del web. Antonio Bassolino bacchetta entrambi con un post molto deciso: «Sono due punti di vista opposti - scrive l’ex sindaco - e parziali. Ma fatta entro un giusto limite la reciproca polemica tra de Magistris e Saviano oltre che legittima poteva essere perfino utile alla città. Fatta invece, come avviene, con linguaggio offensivo e distruttivo è un danno per Napoli e la grande maggioranza dei cittadini non ne avvertiva alcun bisogno». Bassolino lancia la sfida: «Sono infatti tanti i napoletani che vorrebbero partecipare ad una vera discussione sulla vita quotidiana e ad una riflessione più ricca e profonda su Napoli. Spingere su questa strada è dovere civico di ognuno di noi». Tuttavia la consigliera comunale e parlamentare del Pd Valeria Valente, pur non citandolo mai, sembra rivolgersi allo stesso Bassolino, e a chi in passato, come lei, ha amministrato la città definendoli «reticenti». Insomma sembra che intorno alla querelle de Magistris-Saviano stia scoppiando un scontro generazionale dentro ai democrat. «Nella polemica tra de Magistris e Saviano - scrive sempre su fb la Valente - si può stare con l’uno o con l’altro. Quello che, per la mia storia e formazione politica, trovo intollerabile è invece l’affermazione di de Magistris secondo cui sarebbe lui il Sindaco che “Napoli che ha rotto il rapporto tra mafia e politica”». Un punto sul quale la Valente non fa sconti, anzi sembra parecchio - giustamente - incavolata: «Ma davvero - attacca - nessuno dei protagonisti della passata stagione politica e amministrativa di questa città, di cui io stessa sono stata partecipe, sente il dovere di rispondergli? Caro Sindaco, su questo punto stai dicendo una grossa falsità, perché quando sei arrivato a Palazzo San Giacomo la camorra l’avevamo già cacciata via dal Comune da molto tempo». Quindi l’affondo della parlamentare: «Se non te lo dicono loro, i protagonisti del passato, te lo dico io. Che delusione però. Ma davvero a questo livello di reticenza spinge il rancore? Si può perdere una primaria o un’elezione amministrativa ed essere giustamente delusi. Ma, per quanto mi riguarda, continuo sempre a camminare a testa alta, orgogliosa di quello che sono e da dove vengo». 

L’attore Gianfranco Gallo - amico dell’ex pm e dello scrittore è dispiaciuto: «Il litigio tra Luigi e Roberto mi dispiace. Mi dispiace perchè si offendono, mi dispiace perché non si può dar ragione ad uno solo dei due, mi dispiace perché in Italia passa un altro promo di una città assurda anche nel dibattito tra personalità influenti. Io credo che Saviano sia la testa e Luigi il cuore di uno stesso corpo e quando cuore e testa hanno entrambi ragione sappiamo le lotte cui ci costringono. Per quanto mi riguarda rimprovero sia all’uno che l’altro: mi auguro che i due si parlino con calma e che uno apprezzi le osservazioni dell’altro non come pietre gettate da singoli ma come scialuppe di salvataggio per tutti». Pietro Rinaldi consigliere comunale di Sinistra in comune, alleato di DemA, la querelle la prende da un altro punto di vista: «Saviano ha esagerato, non può dire che siamo conniventi con la camorra. Io non ho mai detto una parola contro di lui. Penso che non lo farò mai. Non condivido però il tentativo di mantenere viva quella tensione emotiva, con una narrazione tossica. Questo però non cambia ciò che penso, ossia che il cancro sia la camorra e non “gomorra”». 

Per Rinaldi la querelle ha distolto l’attenzione dal vero problema: «La Camorra la sconfigge lo Stato con più scuole, e il caro Saviano che questa cosa la sa, non la dice». Il Codacons non è tenero con lo scrittore: «Farebbe bene - racconta il presidente Carlo Renzi - Saviano a rinunciare al ruolo di Messia. Il sindaco de Magistris potrebbe fare di più e meglio, ma ci chiediamo cosa abbia fatto Saviano per Napoli e per i suoi abitanti». I Verdi con il consigliere regionale Emilio Borrelli invitano ad abbassare i toni: «Deve prevalere il dialogo. Sono due persone che servono al rilancio del sud come il governatore De Luca. I nostri nemici sono la camorra, i leghisti e personaggi come Salvatore Esposito alias Genny Savastano che campa rappresentando la peggiore Napoli come in Gomorra o nello spot Dacia». Poi l’invito di Borrelli: «Mettiamo da parte le polemiche per avviare invece una collaborazione utile per la città. Così come nel rapporto tra de Magistris e De Luca, anche in questo caso i Verdi credono nella forza del dialogo e della collaborazione». 
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