Fisco, cartelle e pagamenti
ecco cosa e come fare

Fisco, cartelle e pagamenti ecco cosa e come fare
di Francesco Pacifico
Lunedì 24 Ottobre 2016, 00:34
4 Minuti di Lettura
Anche se in versione light rispetto alle attese, la rottamazione delle cartelle di Equitalia sta per diventare legge. Ecco come muoversi in questa sanatoria che dovrebbe portare all’Erario quasi tre miliardi di euro.<HS9>

Quali ruoli potranno essere rottamati?
Tra le cartelle notificate da Equitalia tra il 2000 e il 2015, saranno soggette alla “definizione agevolata” imposte, tributi locali, contributi, l’Iva sui consumi e le multe stradali. Sono invece esclusi dalla sanatoria i ruoli con l’Iva all’importazione, così le somme dovute all’Erario per aiuti di Stato o più in generale in seguito a condanne per danni erariali.

Chi può aderire alla sanatoria?
Potranno farlo soltanto quei soggetti che non hanno (o hanno rinunciato) a contenzioni con il Fisco. In più, devono essere perfettamente in regola con i pagamenti in scadenza dal primo ottobre al 31 dicembre dell’anno in corso. Chi, invece, ha già rateizzato tasse e multe, potrà vedersi ridurre la cifra rimanente, non quella già versata. Cioè, non verranno rimborsati sanzioni e interessi di dilazione già pagati. Nessuno sconto per quelle cartelle che vedono l’ultimo pagamento entro il 31 dicembre 2016.

Quali saranno le condizioni?
Dopo un duro ping pong con il Quirinale il governo ha accettato che ai contribuenti verrà chiesta la somma inizialmente non versata (quindi la tassa o la multa evasa) con l’aggiunta degli interessi legali. Saranno invece cancellate le sanzioni e gli interessi di mora. Diverse le modalità per le contravvenzioni stradali: saranno annullati soltanto gli interessi di mora e non le sanzioni perché, spiegano dal Tesoro, le multe agli automobilisti sono esse stesse sanzioni.

Come e quando si pagherà?
Per venire incontro ai contribuenti, sarà possibile pagare il quantum anche in quattro rate: le prime tre entro il 31 dicembre del 2017, l’ultima entro il marzo del 2018. Ciascuno dei primi due versamenti deve essere pari a un terzo del dovuto, gli ultimi due a un sesto. Ma basta saltare o ritardare una scadenza per perdere in un solo colpo tutti gli sconti e i vantaggi, tornado a quanto dovuto nella prima cartella esattoriale. Confermato invece l’aggio per il concessionario (ma dovrebbe essere dimezzato). Tre le forme di versamento: presso gli sportelli dello stesso concessionario, con domiciliazione bancaria oppure con i bollettini precompilati. 

Come si può aderire?
Per partecipare alla rottamazione il contribuente dovrà comunicare a Equitalia dopo trenta giorni dall’entrata in vigore delle norme (ed entro novanta da questa data) di voler aderire alla definizione agevolata. Chi ha con l’ente contenziosi in corso, deve presentare una dichiarazione di rinuncia a ogni pretesa. L’ente deciderà entro sei mesi se il contribuente può vedersi ridotti interessi e more. 

Quali sono gli effetti immediati?
Già alla presentazione della richiesta di adesione alla sanatoria si congelano i tempi di prescrizione e decadenza, ma contemporaneamente si fermano anche le cosiddette azioni esecutive del fisco, come le ganasce fiscali o il pignoramento. Vanno avanti gli interventi esecutivi già scattati.

Come si comporteranno i Comuni?
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha garantito che gli enti locali non perderanno un centesimo per la sanatoria. Quanto recuperato andrà direttamente alle loro casse. Non a caso l’Anci non ha battuto ciglio: per tutti i Comuni l’attività di riscossione (diretta o indiretta) è a dir poco fallimentare e onerosa: i piccoli riescono a incassare soltanto il 3 per cento delle multe non pagate; tra i grandi esemplare la vicenda di Roma che ha un buco di un miliardo e mezzo sui tributi locali. La procedura prevede che Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni - entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto - debbano deliberare e comunicare ai cittadini attraverso i loro siti internet l’adesione alla rottamazione dei propri ruoli. 

Quanto punta a incassare il governo?
Padoan spera di recuperare con quest’operazione 2 miliardi di euro nel 2017 e 900 milioni nel 2018. Molti esperti del settore sono scettici. Quel che è certo è su oltre mille miliardi le cartelle esigibili valgano poco più di 70 miliardi. Ed è da qui che pescherà la sanatoria. Ma c’è anche un versante sociale da considerare «Metà della cartella», spiega l’avvocato Luisa Melara, «è composta da sanzioni e more. Siamo oltre il concetto di interesse usurario. Senza contare che dopo le condanne in primo grado molte aziende non hanno più accesso al credito». Non a caso, al 31 dicembre 2015, e a fronte di 22 milioni di comunicazioni, i contenzioni aperti contro Equitalia erano oltre 180mila. Di questi 57mila davanti alle commissioni provinciali e quasi diecimila davanti a quelle regionali. Ma il grosso delle liti si registra sul fronte dei giudici di pace (93mila) e i tribunali civili (quasi 24mila). Questo in primo grado. In quelli successivi ci sono circa 3mila cause tra Appello, Cassazione e Consiglio di Stato.
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