Gambino assolto «Un complotto
lungo 57 mesi»

Gambino assolto «Un complotto lungo 57 mesi»
di Petronilla Carillo e Aldo Padovano
Giovedì 12 Ottobre 2017, 22:28
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«Quello di Gambino è un nuovo caso Tortora». Questo il commento dell’avvocato romano Alessandro Diddi al termine della conferenza stampa del consigliere regionale Alberico Gambino. «I miei angeli custodi» così un commosso Alberico Gambino, ha definito i suoi legali, Alessandro Diddi e Giovanni Annunziata. Oggetto della conferenza stampa, la pronuncia della Corte di Cassazione con cui lo scorso 3 ottobre è stata annullata con rinvio in Corte d’Appello a Napoli la condanna per concussione a 2 anni e 8 mesi e smontata l’accusa di voto di scambio politico mafioso. 


Una sentenza che chiude definitivamente il capitolo associazione mafiosa per l’ex sindaco di Pagani perché, accogliendo il ricordo della difesa, i giudici capitolini hanno contestualmente dichiarato inammissibile quello della procura Antimafia di Salerno che chiedeva il riconoscimento del 416 ter. Le vicissitudini giudiziarie di Gambino hanno inizio nel luglio del 2011 quando fu arrestato assieme ad altre sei persone (tra queste i fratelli D’Auria Petrosino, del noto clan paganese) con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso e sette episodi di concussione aggravata dal metodo mafioso.

Il consigliere regionale andò in carcere e gli altri sei andarono in cella fino al pronunciamento dei giudici del Riesame che fecero cadere l’aggravante dell’articolo 7 e derubricarono l’accusa di voto di scambio con quella di corruzione elettorale. Contro questo provvedimento fece ricorso in Cassazione la Dda, vincendo. Gambino e gli altri tornarono in cella a gennaio per uscire dopo tre mesi, dopo che erano stati sentiti dalla procura i suoi principali accusatori. Dopo 56 udienze del processo di primo grado, Gambino venne condannato a 2 anni e dieci mesi con il riconoscimento di un solo episodio di concussione e l’accusa di violenza privata mentre cadono le accuse più gravi di associazione mafiosa.

Stessa sentenza in Appello a due anni e otto mesi. Poi di nuovo il ricorso in Cassazione contro la sentenza d’Appello: quello della procura che riproponeva le accuse di camorra e quello della difesa. 
«Mi sono sentito Perry Mason – ha affermato ironicamente l’avvocato Diddi – La pronuncia della Cassazione del 3 ottobre scorso farà scuola. Le accuse di questo imprenditore, che facevano fede su una registrazione tagliata in ben 11 parti, sono state smentite proprio da questo nastro. Adesso ad Alberico è stata restituita la dignità, l’onore e la reputazione portata via ingiustamente qualche anno fa».

Per Giovanni Annunziata, difensore di Gambino già ai tempi dell’accusa per peculato: «Forse c’è bisogno di qualche intervento normativo sulla misura cautelare preventiva. La carcerazione dovrebbe essere patita solo in presenza di un’esigenza cautelare irrimediabile. La carcerazione preventiva, invece, si trasforma spesso in una sentenza di condanna. Bisogna riflettere affinché in futuro un soggetto ancora indagato non venga anticipatamente condannato prima di essere celebrato il giudizio». Accanto a Gambino, Luciano Passariello, consigliere regionale FdI. «Per chi come noi vive il territorio, è facile stringere la mano a degli sconosciuti. Questo, però, non può essere un reato. Noi politici non possiamo subire tutto questo».

Passariello è uno dei 17 indagati nell’inchiesta della Dda di Cagliari sul riciclaggio in Sardegna del denaro dei casalesi. Ultimo a prendere parola è stato proprio Alberico Gambino. «Dal 2002 al 2009 ho realizzato tanto per la mia città. Poi solo dolore per me, la mia famiglia, ed alcuni dei miei amici solo per il semplice fatto di essermi vicini- commenta - Sono stato sospeso per 57 su 62 mesi di attività in consiglio regionale, l’unico in Italia ad aver pagato per la legge Severino. La politica del complotto, dei piccoli uomini, ha voluto farmi fuori. In questo modo si è costituito un grandissimo complotto contro di me, sono state imbrogliate le carte e soprattutto la magistratura inquirente. Ho anche pensato di ritirarmi dalla politica, ma i miei avvocati mi hanno spinto a continuare. Ho vissuto anni drammatici. La mia vita è stata rivoltata come un calzino ma non è stato trovato nulla». 
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