Insigne: «Champions e Nazionale, torno per vincere due sfide»

di Roberto Ventre
Domenica 25 Gennaio 2015, 22:25 - Ultimo agg. 23:31
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Scorrono veloci i giorni. La forza di volontà di Insigne sta facendo la differenza, recupero a tempo record e rientro sempre più vicino. «Sto lavorando dal primo giorno dopo l’infortunio al ginocchio, prosegue tutto bene ma bisogna andare con calma per non rischiare».

La previsione è marzo.

«Speriamo sia così. Ripeto l’importante non è un giorno in meno o un giorno in più ma che al rientro in campo non avrò problemi».

Napoli in lotta su tutti i fronti e lei che darà una mano decisiva: quante volte ci ha pensato in questo periodo difficile?

«Per me questo rappresenta ogni giorno un grande stimolo. L’obiettivo è rientrare e dare il mio contributo alla squadra in tutte le competizioni»

La priorità resta il campionato: obiettivo terzo posto?

«Ce la giochiamo con tutti. Abbiamo perso punti importanti a inizio stagione, ora stiamo bene. Dobbiamo proseguire come nell’ultimo periodo e centrare assolutamente la Champions puntando ad arrivare il più in alto possibile».

Quindi, lei pensa ancora al secondo posto?

«Fino a quando non finisce il campionato mai dire mai, tutto è ancora in gioco. Noi pensiamo a dare il massimo in ogni partita, alla fine si fanno i conti».

L’Europa League si può vincere?

«Abbiamo dimostrato l’anno scorso in Europa di essere una grande squadra conquistando 12 punti nel girone di Champions, anche se purtroppo siamo usciti. L’eliminazione di quest’anno è stata una delusione enorme, ora vogliamo giocarci tutte le nostre carte in Europa League».

Quanta fatica in Coppa Italia, ci sono voluti i rigori per eliminare l’Udinese.

«L’importante era passare il turno. Parecchi la Coppa Italia la snobbano, invece è un trofeo importante e quando lo vinci fa molto piacere e noi proveremo a vincerlo anche quest’anno».

Due vittorie su due dal dischetto: solo una casualità o cosa?

«Sia a Doha contro la Juve che al San Paolo con l’Udinese i miei compagni sono stati perfetti. Il segreto è essere convinti di segnare, scegliere un lato e tirare lì perché cambiare idea all’ultimo momento spesso ti porta a sbagliare».

Lei i rigori li tira, si sente uno specialista?

«Ne ho calciato uno con l’Under 21, a Pescara ne segnai diversi, a Foggia ero il rigorista. Non avrei problemi a calciarli».

Gabbiadini in chiaroscuro contro l’Udinese, pochi lampi decisivi.

«È ancora presto, stiamo parlando della prima partita da titolare. Manolo lo conosco bene, un attaccante fortissimo che ci darà una mano importante: un grande acquisto».

Higuain all’Olimpico le ha dedicato il gol, cosa dice aL Pipita?

«Lo ringrazio: il suo è stato un grande gesto. Gonzalo prima di essere un grande campione è un ragazzo eccezionale».

De Laurentiis ha detto che non lo venderà: fondamentale che uno come lui resti a lungo per vincere?

«Sicuramente sì. Gonzalo è un attaccante straordinario con tanta esperienza europea, uno come lui in squadra aiuta a vincere».

Hamsik ha segnato un gran gol: troppe critiche secondo lei?

«Non capisco come si faccia a criticare un campione come Hamsik. Sono molto contento per il suo gol».

Lo slovacco un giorno le lascerà la fascia di capitano.

«Il capitano è lui. Poi un giorno spero che possa realizzarsi quest’altro mio sogno con la maglia del Napoli».

Uno dei tanti sogni che ha relizzato è stata la partecipazione con l’Italia ai Mondiali: la convocazione di Conte è uno dei suoi obiettivi?

«Sicuramente è un mio obiettivo. Ora penso solo al tornare al cento per cento e dare il massimo con il Napoli. Questa è la strada per ritornare in nazionale».

Dura restare fuori per infortunio, ci sono stati momenti di sconforto?

«Mi è stata di grande aiuto la mia famiglia: mia moglie, i miei genitori, i fratelli. Ho potuto trascorrere un po’ di tempo in più con loro e con mio figlio Carmine. Così ho digerito meglio l’amarezza dell’infortunio».

Carmine come se la cava con il pallone, s’allungherà la dinasty degli Insigne?

«Per ora la palla è il suo gioco preferito...».

Intanto si allargherà la famiglia.

«A marzo arriverà il secondo maschietto, un mese che attendo con ansia...».

Dalle partitelle in strada a Frattamaggiore a protagonista in maglia azzurra con il Napoli: sa di essere un esempio, un motivo di orgoglio per lei?

«So di aver realizzato il sogno di tanti bambini napoletani e spero che la mia storia possa essere da stimolo per tanti altri. Se credi in qualcosa puoi arrivarci anche tra le difficoltà. Non bisogna mai smettere di sognare».

Torniamo al calcio: migliorare l’equilibrio difensivo è stato il segreto per riprendere la strada giusta?

«Adesso tutta la squadra sta difendendo bene. Abbiamo perso dei punti non solo per errori della difesa ma di tutta la squadra, Benitez chiede sempre a noi attaccanti di essere i primi difensori».

Quanto è il rammarico per i punti persi all’inizio?

«In questa fase potevamo essere più vicini al secondo posto ma bisogna guardare avanti con fiducia».

Del Piero l’ha più sentito?

«Mi chiamò dopo l’infortunio: lui è il mio idolo e spero di incontrarlo presto».

Benitez quanto è stato importante per la sua crescita?

«Mi ha completato facendomi migliorare nella fase difensiva. Spero fortemente che resti a Napoli».