Insigne, nel mirino l’ultimo tabù
un gol alla Roma per quota cento

Insigne, nel mirino l’ultimo tabù un gol alla Roma per quota cento
di Roberto Ventre
Venerdì 13 Ottobre 2017, 23:53
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La Roma è l’ultima tra le grandi che gli manca per completare l’elenco, l’ultima casella da riempire per Insigne che ha segnato a Juve, Inter e Milan. E il gol numero 100 in carriera proverà a realizzarlo proprio all’Olimpico in uno stadio dove ha fatto la differenza con la doppietta nella finale di coppa Italia contro la Fiorentina e segnò il suo primo gol con l’Italia nell’amichevole del 14 agosto 2013 contro l’Argentina.

Prende la mira Lorenzo, tornato mercoledì a Castelvolturno dopo il doppio impegno con la nazionale di Ventura: il playoff di novembre con l’Italia per conquistare il Mondiale a Russia 2018 è ancora lontano, adesso c’è la corsa scudetto sempre più entusiasmante e poi la supersfida di Champions contro il Manchester City. Una straordinaria continuità di rendimento per Insigne che gioca ininterrotamente da titolare ormai da quasi un anno e cioè dalla sfida con l’Empoli al San Paolo del 26 ottobre 2016. L’attaccante di Frattamaggiore sempre in campo dal primo minuto in campionato, Champions e Coppa Italia e ora punto fermo anche della Nazionale.

Sta bene di testa e di gambe, determinato e reattivo, un livello di condizione sempre alto e anzi che cresce partita dopo partita perché Lorenzo soffre un po’ solo all’inizio prima di entrare al massimo della forma. L’anno scorso non segnò all’Olimpico contro la Roma ma regalò a Mertens il pallone del 2-0, uno di quei palloni da mettere in rete con semplicità. Già, perché Insigne nel Napoli comunque è sempre decisivo e quando non segna fa segnare: è lui l’uomo assist con Hamsik. Gioca a occhi chiusi nel sistema di Sarri, sa già gli altri come si muovono e così riesce ad anticipare le mosse e poi Insigne fa tutto con una rapidità impressionante, imprendibile nello stretto e ancora più devastante a campo aperto quando può lanciare in porta i compagni.

Stavolta l’avversario diretto non sarà l’amico Florenzi, che giocherà piùavanti anche lui nel tridente giallorosso per le indisponibilità di El Shaarawy e Defrel: troverà Bruno Peres, anche se l’idea di base di Di Francesco è bloccarlo con una gabbia. Insigne prova a infrangere l’ultimo tabù, un gol alla Roma dopo aver segnato alle big d’Italia e d’Europa (vedi la punizione al San Paolo contro il Borussia Dortmund e il gioiello al Bernabeu nel match d’andata degli ottavi di finale con il Real Madrid). Una delle grandi stelle nella notte dell’Olimpico, sulla carta uno dei protagonisti più attesi, quello che crea la superiorità tirando fuori il coniglio dal cilindro.

Il tridente leggero di Sarri all’esame Roma, il primo vero scontro diretto per il Napoli che all’Olimpico ci arriva da capolista con Juve e Inter due punti più sotto: prove di fuga, quindi, con Insigne pronto a lanciare la volata alla squadra con un numero dei suoi. Il rendimento stabilmente al top, una presenza che si avverte non solo in fase offensiva ma anche in fase difensiva perché Lorenzo copre tutta la fascia e rientra con generosità dal primo all’ultimo minuto. L’intesa perfetta con Mertens e il cambio gioco con il pilota automatico per Callejon sempre letale con i suoi inserimenti sul secondo palo. Insigne è pronto a mettere tutte le sue fiches sul tavolo scudetto.
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