Non poteva non passare la delibera sul secondo aumento dell’Irpef dello 0,1 per cento dopo il flop di giovedì, è un pezzo del “Patto per Napoli” e la mancata approvazione del Consiglio comunale avrebbe avuto conseguenze pesanti sul bilancio di Palazzo San Giacomo che ha una previsione di incasso pari a 15,6 milioni. Ma questa volta non solo i consiglieri dell’opposizione - che hanno votato contro - ma anche quelli della maggioranza che sostengono il sindaco Gaetano Manfredi hanno manifestato disagio e il loro sì peserà e molto nelle scelte che si dovranno fare in sede di bilancio 2024-2026.
«Bisogna trovare nuove fonti per far crescere le entrate non si possono chiedere sempre soldi ai napoletani. Chiederò di introdurre la tassa di imbarco anche per i crocieristi, nel porto di Napoli transitano oltre 10 milioni di passeggeri all’anno» racconta Gennaro Esposito membro del gruppo Manfredi sindaco.
Il Consiglio comunale ha approvato la delibera a maggioranza con l’astensione del consigliere del Gruppo misto dell’ex sindaco Antonio Bassolino, il voto contrario di Forza Italia, Gruppo Maresca e i consiglieri del Gruppo misto Alessandra Clemente e Toti Lange. È toccato all’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta fare il punto della situazione: «L’incremento dell’aliquota - racconta - è in linea di continuità con quanto previsto dalle misure contenute nel Patto per Napoli che prevedevano un aumento dello 0,1 per il 2023 e un ulteriore incremento di un altro 0,1 per il 2024 con la previsione di fasce di esenzione, per redditi fino a 12mila euro, per tutelare le categorie più deboli». L’assessore entra nel merito politico dell’aumento: «La misura è come una polizza d’assicurazione sul futuro della città, le critiche ci stanno ma ricordo che il Comune è in pre dissesto e in un piano di riequilibrio che lo impegna fino al 2044.
A rendere meno amara la giornata una serie di delibere che danno il via libera a finanziamenti importanti per Napoli. Per esempio 1,7 milioni sono stati destinati all’acquisto di mezzi per la Protezione civile e visti i tempi tra bradisismo e alluvioni sembrano soldi ben spesi. Una somma consistente - circa 1,2 milioni - va ai ragazzi della Sanità nell’ambito del progetto Piter, ovvero “Percorsi di inclusione, innovazione territoriale” da utilizzare di concerto con la Terza Municipalità delibera votata anche dalle opposizioni. E poi la bellezza di 3,5 milioni «per interventi di riqualificazione e risanamento conservativo su immobili di proprietà comunale» tra cui i teatri Mercadante e San Ferdinando che beneficiani di 400mila euro, quasi un milione per le scale monumentali di Chiaia. «Risorse - conclude Baretta - ha spiegato l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta - che derivano da fondi non utilizzati. L’intenzione è proseguire in questa direzione per garantire sempre la manutenzione e il recupero del patrimonio comunale».