Irpef, a Napoli passa il rincaro ma è bagarre in aula: «Tassare i crocieristi»

Tasse 2024-25, approvata la delibera: «Legata alla tenuta del Patto per Napoli»

ll sindaco Manfredi
ll sindaco Manfredi
di Luigi Roano
Venerdì 29 Dicembre 2023, 23:47 - Ultimo agg. 31 Dicembre, 08:47
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Non poteva non passare la delibera sul secondo aumento dell’Irpef dello 0,1 per cento dopo il flop di giovedì, è un pezzo del “Patto per Napoli” e la mancata approvazione del Consiglio comunale avrebbe avuto conseguenze pesanti sul bilancio di Palazzo San Giacomo che ha una previsione di incasso pari a 15,6 milioni. Ma questa volta non solo i consiglieri dell’opposizione - che hanno votato contro - ma anche quelli della maggioranza che sostengono il sindaco Gaetano Manfredi hanno manifestato disagio e il loro sì peserà e molto nelle scelte che si dovranno fare in sede di bilancio 2024-2026.

«Bisogna trovare nuove fonti per far crescere le entrate non si possono chiedere sempre soldi ai napoletani. Chiederò di introdurre la tassa di imbarco anche per i crocieristi, nel porto di Napoli transitano oltre 10 milioni di passeggeri all’anno» racconta Gennaro Esposito membro del gruppo Manfredi sindaco.

Una proposta che sembra avere avuto l’attenzione di un pezzo del gruppo della Sinistra e di qualche altro consigliere. Per Salvatore Guangi di Forza Italia invece «chi ha votato per questa amministrazione si è ritrovato con le tasse aumentate» un commento corrosivo a cui replica il capogruppo del Pd Gennaro Acampora risponde così: «Stiamo gettando le basi per garantire a chi verrà dopo di noi la possibilità di lavorare in un contesto economico finanziario meno sofferente di quello che abbiamo ereditato, cioè 5 miliardi tra debito e disavanzo. Siamo in una fase in cui servono sacrifici per mettere in sicurezza la città». Insomma discussione accesa «perché - sostiene Nino Simeone dello Psdi - a nessuno fa piacere mettere le mani nelle tasche dei napoletani, il 2024 deve essere l’anno della svolta altrimenti i cittadini non capiranno questo pur minimo aumento se non ci saranno risposte concrete rispetto alla qualità dei servizi in città e soprattutto riguardo la riorganizzazione efficace delle partecipate».

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera a maggioranza con l’astensione del consigliere del Gruppo misto dell’ex sindaco Antonio Bassolino, il voto contrario di Forza Italia, Gruppo Maresca e i consiglieri del Gruppo misto Alessandra Clemente e Toti Lange. È toccato all’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta fare il punto della situazione: «L’incremento dell’aliquota - racconta - è in linea di continuità con quanto previsto dalle misure contenute nel Patto per Napoli che prevedevano un aumento dello 0,1 per il 2023 e un ulteriore incremento di un altro 0,1 per il 2024 con la previsione di fasce di esenzione, per redditi fino a 12mila euro, per tutelare le categorie più deboli». L’assessore entra nel merito politico dell’aumento: «La misura è come una polizza d’assicurazione sul futuro della città, le critiche ci stanno ma ricordo che il Comune è in pre dissesto e in un piano di riequilibrio che lo impegna fino al 2044.

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A rendere meno amara la giornata una serie di delibere che danno il via libera a finanziamenti importanti per Napoli. Per esempio 1,7 milioni sono stati destinati all’acquisto di mezzi per la Protezione civile e visti i tempi tra bradisismo e alluvioni sembrano soldi ben spesi. Una somma consistente - circa 1,2 milioni - va ai ragazzi della Sanità nell’ambito del progetto Piter, ovvero “Percorsi di inclusione, innovazione territoriale” da utilizzare di concerto con la Terza Municipalità delibera votata anche dalle opposizioni. E poi la bellezza di 3,5 milioni «per interventi di riqualificazione e risanamento conservativo su immobili di proprietà comunale» tra cui i teatri Mercadante e San Ferdinando che beneficiani di 400mila euro, quasi un milione per le scale monumentali di Chiaia. «Risorse - conclude Baretta - ha spiegato l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta - che derivano da fondi non utilizzati. L’intenzione è proseguire in questa direzione per garantire sempre la manutenzione e il recupero del patrimonio comunale». 

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