Legge anti-ruspe, c’è l’ok ma con nuove regole

Legge anti-ruspe, c’è l’ok ma con nuove regole
di Carlo Porcaro
Mercoledì 17 Maggio 2017, 23:13
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La legge sull’abusivismo edilizio incassa l’ok del Senato, ma le migliaia di cittadini campani interessati al provvedimento devono aspettare ancora un po’ prima di stappare lo spumante. Palazzo Madama ha infatti approvato il testo arrivato dalla Camera ( 142 voti a favore, 51 contrari e 7 astenuti) apportandovi due modifiche: e così la «legge Falanga», dal nome del primo firmatario, il senatore campano di Ala, deve tornare a Montecitorio. Gli emendamenti sono stati inseriti dalla commissione Bilancio del Senato, come spiegato in Aula dal presidente Giorgio Tonini. È stato tolto il riferimento al 2016, ormai passato, coprendo invece il 2017, 2018 e 2019; di conseguenza si è deciso che verrà rimpinguata la dotazione per il Fondo per le demolizioni delle opere abusive in modo da dare più fondi ai Comuni (per il 2016 erano 5 milioni). 

La legge modifica i criteri per buttare giù i manufatti fuori legge, mettendo in soffitta quello cronologico. Toccherà, invece, prima agli immobili costruiti in zona con vincolo idrogeologico, poi a quelli su area demaniale, a quelli di forte impatto ambientale, a quelli occupati dalla criminalità organizzata e solo alla fine a quelli di necessità, dove cioè vivono persone che non hanno alternative abitative. «Se il provvedimento non sarà calendarizzato alla Camera entro 20 giorni per un licenziamento definitivo, rassegnerò le dimissioni da senatore», ha protestato Falanga durante la discussione generale del ddl per poi invitare l’intera delegazione campana a fare altrettanto. Soddisfatta Forza Italia, in primis i parlamentari campani che si sono spesi per anni per cambiare i criteri degli abbattimenti salvando gli abusi di necessità: oggi terranno una conferenza stampa, senza il verdiniano Falanga. «Si tratta - dice il senatore - di una battaglia di civiltà, che porto avanti dall’aprile 2013, ovvero fin dall’inizio della legislatura. Una normativa condivisa alla cui messa a punto hanno contribuito quasi tutti i gruppi parlamentari, dal Pd a Forza Italia; con un particolare impegno della senatrice Capacchione e del senatore Cuomo, così come del relatore Caliendo e del presidente Nitto Palma. Mi auguro - conclude Falanga - che nessuno voglia fare passi indietro o mettere in atto giochini di palazzo a pochi metri da un così importante traguardo».

«L’approvazione del Ddl sugli abbattimenti è un atto di giustizia sociale, un risarcimento, seppur minimo, dovuto ai tanti cittadini campani, unici in Italia ad essere stati tagliati fuori dalla sanatoria del 2004», aggiunge il capogruppo di Forza del Consiglio regionale della Campania, Armando Cesaro. «La Campania è stata defraudata dai benefici del condono della legge Berlusconi perché l’allora governatore Bassolino impugnò la legge e chi ha dovuto sanare è stato costretto a farlo pagando oneri con un costo doppio rispetto a quelli affrontati nelle altre regioni», dice il senatore del gruppo Ala-SC Vincenzo D’Anna. Cauto invece Marco Di Lello, segretario della Commissione Bicamerale Antimafia e già assessore all’Urbanistica nella giunta Bassolino. «Il Senato non può che confermare l’opera avviata dalla Camera, che, grazie al Pd, ha già meritoriamente cancellato le norme “blocca ruspe”: leggo con sorriso amaro i commenti entusiastici di quanti hanno promesso prima condoni poi sanatorie infine il blocco delle demolizioni. Tutte promesse elettorali che non potevano trovare accoglimento». Per il deputato dem di estrazione socialista «le norme sono sostanzialmente inutili ma alimentano aspettative infondate nei proprietari di case abusive e fanno propaganda elettorale: la “classifica” non ha alcun carattere prescrittivo per le Procure della Repubblica». 
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