Pompei, scatta la rivoluzione ticket sarà più caro ma senza «sorprese»

Pompei, scatta la rivoluzione ticket sarà più caro ma senza «sorprese»
di Susy Malafronte
Lunedì 21 Agosto 2017, 23:55 - Ultimo agg. 22 Agosto, 00:57
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Dal primo aprile 2018 vivere il «sogno» Pompei costerà 15 euro, 4 in più rispetto alla attuale tariffa ordinaria di 11 euro. L’aumento è stato concertato tra il direttore generale del Parco archeologico Massimo Osanna e i vertici del ministero per i Beni e le attività culturali. La scelta è dettata dalla necessità di recuperare più fondi per il restauro, la valorizzazione e la messa in sicurezza della città archeologica. Il 2018 coincide con la chiusura del «Grande Progetto Pompei» e la fine dell’emergenza crolli. E non ci sono prospettive di nuovi finanziamenti europei. Venendo meno i finanziamenti di Bruxelles, il direttore generale del Parco archeologico si trova a dover fare i conti con il lievitare dei costi di gestione (guardiania, servizi e accoglienza), restauro del sito e messa in sicurezza degli ambienti. E allora ecco la ricerca di maggiori incassi che, grazie all’autonomia economica di cui gode il Parco Archeologico restano nelle casse di Pompei, saranno impiegati esclusivamente per il restauro e la messa in sicurezza di più domus ed ampliare, in tal modo, l’offerta turistica. La filosofia di fondo dell’aumento è: «più incassi più domus aperte». L’annuncio della variazione delle tariffe è stata comunicata ieri dalla direzione dell’ente pompeiano di via Villa dei Misteri ai tour operator e agli enti turistici, per dar loro il tempo di aggiornare i pacchetti turistici in preparazione per il prossomo anno. Questo ticket includerà anche l’accesso a eventuali mostre ed esposizioni temporanee. Ciò vuol dire che non accadrà piùi che un visitatore possa prenotare la visita agli Scavi con un costo per poi, a sorpresa, dover sborsare altri soldi alla biglietteria. Cosa che negli ultimi tempi è accaduta: attualmente i visitatori pagano 13 euro (e sarà così fino al 27 novembre) perché al biglietto ordinario di 11 euro è stato aggiunto un supplemento di due per le mostre allestite, e visitabili, nel Parco archeologico. L’aumento del biglietto, che scatterà dal mese di aprile 2018, prevede anche l’incremento a 9 euro, contro gli attuali 7,50 euro, del biglietto ridotto. Rincaro dei biglietti anche per gli altri siti di competenza del Parco Archeologico di Pompei: 7 euro per Oplonti e Boscoreale (4 euro l’ingresso ridotto); 18 euro i tre siti di Pompei, Oplonti e Boscoreale (10 euro il ticket ridotto).


I tour operator sono favorevoli all’aumento del biglietto d’ingresso, e soprattutto plaudono al fatto che finalmente la decisione sia stata annunciata con largo anticipo, in tempo per le fiere turistiche, a partire da quella internazionale in programma a Rimini il mese prossimo.
Gli studenti di archeologia e storia antica, ma anche gli appassionati di arte propongono, invece, una «Carta-Pompei». «Perché - dicono attraverso i canali social - non prevedere, proprio perché ci troviamo nell’ambito di una gestione autonoma del Parco, anche forme di “abbonamento”?. Non è più accettabile che Pompei venga considerata solo un Parco turistico dove contano solo gli ingressi e gli incassi prodotti dal grande turismo di massa: se Pompei è patrimonio dell’Umanità - si sostiene - la si deve rendere fruibile anche a chi vi accede per passione e studio personale e forme di fidelizzazione, sostanziate in “carte fedeltà” annuali». Secondo questi studenti si tratta di «una scelta ormai ineludibile per dare dignità a quanti entrano tra quelle antiche rovine con spirito e amore di conoscenza, e non di svago. L’appello è quindi a dare modernità in tal senso a Pompei, a voltare pagina, a farne un posto diverso da quello che appare oggi e che si vuol rendere domani».
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