Napoli, una personalità che intimorisce gli avversari

di Francesco De Luca
Domenica 15 Ottobre 2017, 00:35
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Scatto poderoso, una fuga. Il Napoli schizza a +5 sulla Juve, sulla Lazio - vittoriosa sul campo dei bianconeri con la doppietta di Immobile (Ciro ha spianato la strada all’amico Insigne) - e sull’Inter, stasera attesa dal derby al Meazza. Otto successi di fila (e diventano tredici con quelli nel finale dello scorso campionato), al tappeto è andata anche la Roma che ha fallito il suo esame di maturità. Non c’è, al momento, una squadra che possa tenere testa a quella di Sarri, la cui capacità non è soltanto quella di segnare tanto (all’Olimpico non ha “rispettato” la regola dei 3 gol e si è fermata all’1-0) ma anche di annichilire gli avversari.

La Roma è stata a lungo intimidita sul piano del gioco dal Napoli, che pure non è stato impetuoso come in altre partite e ha tenuto un ritmo moderato, scoprendosi poco. Il temibile Dzeko si è raramente visto nell’area azzurra (parte alta della traversa nel finale) e la parata più impegnativa Reina l’ha fatta su Fazio, aiutato dal palo. Dopo il gol di Insigne, che ha sfruttato l’involontario servizio di De Rossi ed è arrivato al significativo traguardo di 100 reti in squadre di club, il Napoli ha gestito il vantaggio con attenzione e per respingere la reazione della Roma sono stati schierati Zielinski, Diawara e Rog affinché il centrocampo non andasse in sofferenza. C’è stato da penare negli ultimi minuti, così come era accaduto nello scorso marzo, però la forza fisica e la disciplina di Koulibaly hanno consentito alla difesa di tenere testa ai giallorossi e ai loro sporadici tentativi di raddrizzare la partita.

La sconfitta della Juve – un punto nelle ultime due giornate, con due rigori assegnati dal Var e sbagliati da Dybala; persa dopo due anni l’imbattibilità interna - non è soltanto un elemento statistico. È la conferma che qualcosa è cambiato nella squadra di Allegri, che un anno fa giocava male e vinceva e che adesso non riesce a superare i momenti opachi. Irriconoscibile l’ex Mister 90 milioni Higuain, ma soprattutto in difficoltà la difesa che è stata spiazzata da Immobile con una doppietta in sette minuti. È vero che la strada verso lo scudetto 2018 è lunga come sostiene Allegri, ma lo scatto del Napoli (unica squadra a punteggio pieno nei principali campionati europei) rischia di compromettere la stagione dei bianconeri. Questa squadra - se ne renda conto l’ex Pallone d’oro Nedved, dirigente della Juve - non è bella solo perché fa «le triangolazioni» ma perché è cresciuta nel gioco e nella mentalità e non si ferma mai.

Tra due giorni gli azzurri tornano in campo, li aspetta a Manchester la sfida con i Citizens che ne hanno fatti 7 allo Stoke City e guidano la Premier. È un match aperto, va oltre i fatturati e i monte ingaggi, le bacheche ricche di trofei di Guardiola e dei suoi giocatori. Perché, come ha detto Pep esaltando il lavoro del suo collega Sarri, si vedranno due squadre che giocano allo stesso modo. Il riconoscimento di un maestro del calcio è l’omaggio più bello e più giusto.
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