Neonata morta dopo il bagnetto nel Casertano: il giallo della pentola bollente

Santa Maria a Vico, l'acqua messa sul fuoco perché lo scaldabagno era guasto

Si indaga sulla morte di una neonata
Si indaga sulla morte di una neonata
di Gabriella Cuoco
Lunedì 4 Settembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 20:50
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Lo scaldabagno guasto con una manopola che non riusciva a regolare l’uscita dell’acqua, una pentola bollente spuntata dal nulla e che non si sa se sia stata mai usata, ed infine una pomata non ritrovata all’interno dell’abitazione (messa sotto sequestro dai carabinieri della stazione locale, insieme ai due cellulari), che il pediatra avrebbe indicato telefonicamente di ungere sul corpicino della neonata. Sono questi i punti chiave dell’indagine avviata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dopo la morte della piccola di appena quarantacinque giorni, avvenuta all’alba di sabato in una palazzina di via Mandre a Santa Maria a Vico, nel Casertano. 

In attesa dell’esame autoptico, che si terrà nella giornata di oggi o al massimo di domani, ma che fino alla tarda serata di ieri non è stato fissato in quanto gli avvocati della famiglia, Davide Pascarella e Carlo Perrotta, che potrebbero decidere di nominare un medico legale di parte perché assista all’autopsia non hanno ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, gli inquirenti hanno acceso i riflettori sulla questione legata alle scottature ed in particolare alle ecchimosi riscontrate sull’addome, sulle gambe e sui piedini. Vogliono assolutamente vederci chiaro e accertare le responsabilità dei genitori della neonata i quali, sicuramente molto giovani, potrebbero non aver saputo gestire con lucidità una vicenda fin troppo grossa a tal punto da non accorgersi forse che la piccola aveva bisogno di cure immediate e mirate. La coppia ha dichiarato che la sera precedente la piccola era stata appunto sottoposta come di routine ad un bagnetto, ma che lo stesso, proprio a causa dell’acqua troppo bollente (forse uscita dal rubinetto oppure versata da una pentola riscaldata ai fornelli in cucina) le avrebbe procurato ustioni sulla parte bassa del corpo, tali da farla morire in culla nel cuore della notte.

Quella consumatasi nella piccola comunità del Casertano, a pochi chilometri dal Beneventano, è una tragedia immane che nella giornata di ieri ha frenato tutti da commenti. Il silenzio l’ha fatta da padrone. Il parroco della chiesa di Maria Santissima di Loreto, don Michele Napoletano, che il giorno precedente aveva spalancato le porte della chiesa alla famiglia dichiarando la propria disponibilità a sostenerli e supportarli nella fede, ha preferito non fare cenno della vicenda durante l’omelia domenicale, forse in attesa di conoscere le mosse della Procura, che non arriveranno prima di un paio di giorni. Anche il sindaco Andrea Pirozzi preferisce la via del rispettoso silenzio. Nella mattinata di oggi, la fascia tricolore si recherà all’obitorio di Caserta per portare l’ultimo saluto alla sua piccola concittadina. In quell’occasione sicuramente incontrerà anche i genitori e altri familiari. 

I genitori della neonata, un pizzaiolo di 26 anni di origine brasiliana ed adottato da piccolissimo insieme ad un fratello gemello e una casalinga di 19, dopo essersi messi a disposizione degli inquirenti, hanno incontrato i loro legali. A loro, hanno raccontato di non essersi accorti della gravità delle condizioni della figlia, ma soprattutto di averne allevati altri due, senza aver nessun problema. Apparsi molto uniti, non hanno ben chiarito la vicenda legata alla pentola dell’acqua calda, che non si sa dove sia spuntata e se sia stata mai usata dagli stessi. Sulla tragedia, la Procura di Santa Maria Capua Vetere, attraverso il pm Stefania Pontillo, titolare delle indagini, vuole assolutamente fare chiarezza. C’è necessità di capire se i genitori della piccola abbiano fatto qualche passo falso o l’episodio sia stato un caso del tutto sventurato legato solo ed esclusivamente alla fatalità.
 

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