Onda azzurra per Higuain
il Napoli non vuole mollare

Onda azzurra per Higuain il Napoli non vuole mollare
di Pino Taormina
Sabato 9 Aprile 2016, 23:27
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 Juve e Napoli è anche una guerra fredda, l’incrocio di strategie psicologiche. Ma non solo. Perché il Napoli non ha perso ancora la speranza di acchiappare la Juve, anche se adesso sembra davvero la scalata dell’Everest a mani nude. Anche se il successo della squadra di Allegri pure a San Siro non riesce a rianimare i sogni di gloria. Oggi alle 15 al San Paolo c’è il Verona, ultimo in classifica. Ci sono 48 punti di differenza tra gli azzurri e gli scaligeri, un tale abisso da far credere che sarà una passeggiata. Ma occhio ai trappoloni. Sarri ha evitato di vedere la gara con i giocatori: in tanti, hanno deciso di passare la serata trascorsa in ritiro a Castel Volturno incollati alla tv a imprecare per gli errori dei milanisti, la spintarella di Pogba e la bravura di Buffon. Oggi il Napoli ha l’obbligo di tornare a -6 dalla capolista.

E d’altronde, chi insegue conosce il suo mestiere, i suoi obblighi. Il primo: pensare di vincerle tutte. L’euforia, ovvio, non è dilagante anche perché rincorrere è faticoso quando chi è avanti non frena mai. La partita con il Verona deve cancellare una settimana di veleni, cattivi pensieri, fantasmi. Anche se la partita di San Siro e il gol-vittoria dei bianconeri spalancano ad altre critiche. De Laurentiis oggi tornerà a farsi vedere. Magari sarà lui a rompere un silenzio che dura da sei giorni. Fino ad adesso è stato zitto, incerto tra una rottura con il Palazzo e una strategia più diplomatica. Higuain. Il primo coro dei circa 45 mila tifosi attesi oggi sarà sicuramente per il Pipita, sicuramente in tribuna per la prima senza di lui del Napoli di Sarri. Un inedito.

Sarà un pomeriggio di rabbia ma anche un pomeriggio per continuare la rincorsa alla capolista. Gonzalo ieri è stato fino alle 19 con il resto della squadra, in ritiro a Castel Volturno. Ha svolto una seduta di allenamento particolare, che tiene conto del fatto che oggi non giocherà i 90 minuti della gara. Poi ha deciso di tornare a casa. Oggi sarà allo stadio. Da spettatore. In attesa del ricorso. Sarri. Il tecnico azzurro squalificato verrà sostituito da Calzona. Il tecnico ha due opzione: seguire la gara dall’alto, dal cosiddetto dirigibile dove ci sono i monitor; oppure nel primo anello della tribuna, a ridosso del campo, dove sarebbe più facile girare «pizzini» e altro ai suoi collaboratori. Bonomi, Nenci e il resto dello staff tecnico sono già allertati per le varie staffette. Sarri deve dimostrare di saper gestire un vero momento di difficoltà. Che Sarri sappia trasmettere carica è fuori discussione. Il Napoli, agonisticamente elettrico, vive sui nervi.

Ma il tecnico, ora, sta facendo l’opposto: ha abbassato il voltaggio, minimizzato le scorie di un tonfo, seminato serenità. Il malcontento. È il pomeriggio dello scontento del tifo azzurro, in ogni caso. Della ribellione del popolo, del cuore ferito. Pomeriggio di paroloni e parolacce, magari anche alla luce del gol di Pogba, viziato da una spinta netta. Contro gli arbitri, il sistema, la Juventus. Sarà un pomeriggio di simbolica “pañolada”, lo sventolio di fazzoletti mutuato dalla Spagna delle corride per esprimere disappunto e disistima. Nei distinti proveranno a organizzare l’ennesimo flash mob. Qualcuno annuncia la foto di Gonzalo da usare come maschera, come fatto dopo l’episodio razzista di Koulibaly. Le scelte. Sarri gioca la mozione dell’orgoglio con Manolo Gabbiadini.

L’ex doriano sa che la sua ora non sarebbe mai scoccata se il giudice sportivo non avesse stangato Higuain.
Ma per l’attaccante dal volto triste è l’occasione per dimostrare che aveva ragione lui a pretendere di voler giocare. La formazione vive di un solo interrogativo: riuscirà Reina a recuperare dal problema al polpaccio? Ieri pomeriggio il portiere spagnolo si è allenato senza intoppi con la squadra e dunque regna l’ottimismo. Chiriches sostituirà Koulibaly mentre il sospetto dell’ultim’ora è che Sarri possa pensare a un turno di riposo per Ghoulam.
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