Ospedali e Asl, partono le prime assunzioni

Ospedali e Asl, partono le prime assunzioni
di Ettore Mautone
Venerdì 27 Maggio 2016, 23:44
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Ripopolare di camici bianchi, dopo sei anni di desertificazione, le corsie di Asl e ospedali campani: una missione possibile grazie allo sblocco del turn-over del personale. Nel 2016 sono programmati 1.200 nuovi ingressi tra medici, infermieri e profili tecnici. Un’iniezione ricostituente necessaria a irrobustire i Livelli essenziali di assistenza ridotti pelle e ossa dopo quasi dieci anni di cura dimagrante. Una consistente fetta delle nuove assunzioni è destinata ad alimentare il fabbisogno dell’ospedale del Mare. Gli avvisi pubblici per i primi concorsi per primario (Radiologia, Radioterapia, Nefrodialisi e Direzione sanitaria) saranno pubblicati nei prossimi giorni sul Bollettino regionale. Una selezione che mira a individuare i profili necessari ad attivare entro l’estate i rispettivi ambulatori (senza posti letto) e la direzione sanitaria di presidio. Quest’ultima dovrà affiancare il commissario ad acta Ciro Verdoliva nelle funzioni prettamente sanitarie e assistenziali. L’obiettivo è garantire il definitivo decollo dell’ospedale di Napoli est - con le degenze mediche e chirurgiche e quindi il pronto soccorso - entro gli inizi del 2017.

Sulla celerità delle procedure di concorso in Asl e ospedali la giunta De Luca si gioca la principale partita per la rivitalizzazione della Sanità campana. Un punto fermo - ribadito ieri a Ischia durante il convegno dei tecnici di Radiologia medica, sia da Enrico Coscioni (Consigliere per la Sanità del presidente De Luca) sia da Antonio Postiglione (direttore generale dell’assessorato alla Salute) - è la possibilità di procedere allo scorrimento di graduatorie di concorsi già istruiti da altre aziende sanitarie non corrispondenti a quelle in cui avviene l’ingresso dei nuovi profili. Una strategia che riguarderà sia la dirigenza medica sia le professioni sanitarie. 

Nel crono-programma stabilito negli ultimi giorni a Palazzo Santa Lucia - che incrocia a più livelli il lavoro di programmazione che sta svolgendo la struttura commissariale guidata da Joseph Polimeni e Claudio D’Amario – il 23 giugno è previsto il primo via libera dei ministeri affiancanti al Piano ospedaliero regionale inviato a Roma il 17 maggio scorso. Il 30 giugno è invece la data fissata per il semaforo verde al Piano sanitario territoriale deputato al riordino delle reti di assistenza delle Asl. Parliamo di Medicina di base, cure domiciliari, assistenza primaria, Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e Uccp (Unità complesse di cure primarie), oltre che di ospedali di comunità e Case della salute con i relativi piani specifici per la prevenzione, la psichiatria, gli screening oncologici, le non autosufficienze, la pediatria territoriale, l’assistenza ai cronici e ai lungodegenti. Il 40 % di tutto il personale necessario alla sanità campana è dunque destinato al territorio. Un polmone sanitario per portare ossigeno al cammino intrapreso dalla Regione nella riforma complessiva del sistema Salute. In particolare si tratta di mettere ordine nelle funzioni di pronto soccorso dei principali ospedali, dirottando la marea di prestazioni inappropriate a bassa complessità che attualmente afferiscono agli ospedali di alta specializzazione, verso le Asl e gli ambulatori distrettuali. 

Infine entro l’estate, probabilmente a settembre, sulla scorta delle griglie ben definite di chi-fa-che-cosa sarà la volta del via libera al nuovo programma di edilizia sanitaria. Del vecchio miliardo di euro perso nel 2005 dalla Regione sui fondi dell’articolo 20 della legge 67 (la Finanziaria) del 1988, la Campania potrà contare sul recupero di un tesoretto residuo di 400 milioni di euro da impiegare in progetti di riqualificazione e per la realizzazione di nuove strutture (ospedaliere e distrettuali) per garantire più posti letto nel casertano e nella Asl Napoli 2 nord e per riparlare dell’ospedale unico della penisola sorrentina. 
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