Stop all’autovelox «trappola»
obbligatoria la segnalazione

Stop all’autovelox «trappola» obbligatoria la segnalazione
di Elena Romanazzi
Giovedì 10 Agosto 2017, 22:27
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Stop agli autovelox selvaggi. Dovranno essere ben visibili, tarati alla perfezione e controllati annualmente per accertare che tutto sia in regole. Ma soprattutto i controlli lungo le strade dovranno essere sempre segnalati sia che siano fissi che verifiche volanti con la presenza delle forze dell’ordine. Resta l’incubo della sanzione ma almeno ora si è messo un po’ di ordine rispetto a quello che era diventato il metodo principale per i comuni per spillare soldi ai cittadini e fare cassa con un incremento di multe del 45% nel 2016 rispetto al 2015 per un incasso totale (tutte le violazioni al codice della strada) di poco più di un miliardo e settecento milioni. Compreso l’eccesso di velocità, la trappola dell’autovelox che ha visto un balzo di cartelle in un anno del 17 per cento. Con incassi da capogiro in alcuni regioni quali il Lazio (593 milioni versati ai comuni nel 2016) e la Campania con ben 181 milioni incassati grazie alle multe.

Ora si cambia. Controlli sì, ma non per far cassa ma per prevenire effettivamente gli incidenti stradali causati dall’eccesso di velocità. «Ci sono tratti - spiega il presidente dell’Aci Napoli Antonio Coppola - dove la segnalazione è indispensabile proprio per evitare gli incidenti, sono una tutela per tutti gli automobilisti. Tutela fino ad oggi dimenticata e utilizzata prevalentemente per spillare soldi». L’Aci ha condotto una battaglia a livello nazionale sugli autovelox minacciando una class action contro le ingiuste e salatissime sanzioni.

Per numero di apparecchiature di controllo della velocità l’Italia è leader in Europa. Se ne contano infatti tra radar fissi e mobili circa 7mila. Un numero che potrebbe essere in difetto perchè alla fine quanti davvero siano in realtà e soprattutto funzionanti i dispositivi (almeno quelli fissi) non è dato sapere. Ora con la circolare emanata dal Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno ci sarà più chiarezza. 
In Francia e Spagna si contano come dispositivi di controllo della velocità rispettivamente 3.324 e 1.800. I due Paesi, invece, in cui sono installati meno autovelox sono Polonia (1.059) e Belgio (1.034).
Il Viminale ha deciso di intervenire sugli autovelox. La circolare è stata emanata il 7 agosto scorso e fissa alcune regole chiave.

I dispositivi che controllano la velocità devono essere preannunciati con segnali a terra e le postazioni devono essere visibili. «Da oggi - spiega Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, soddisfatto per l’intervento - tutte le forze dell’ordine che disattenderanno le disposizioni ministeriali commetteranno il reato di abuso d’ufficio ed i verbali potranno essere annullati presentando ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace». 

La regolamentazione discende dal decreto del ministero delle Infrastrutture del 13 giugno scorso e viene ora integrata nell’atto del Viminale per disciplinare in maniera puntuale l’attività di polizia stradale. Ai prefetti è demandato il compito di estendere il contenuto della circolare anche ai corpi di polizia provinciale e municipale. «Gli organi di polizia stradale che utilizzano i dispositivi ed i sistemi di controllo della velocità - si legge nel documento - devono assicurarsi che la postazione di controllo sia efficacemente segnalata e resa visibile, nonché collocata a un’adeguata distanza, sia dal segnale che indica l’attività di accertamento, sia dal segnale riportante il limite massimo di velocità».

Le segnalazioni valgono tanto per gli apparecchi fissi che per quelli mobili. «L’attività di accertamento effettuata con tali dispositivi - specifica la circolare - deve essere presegnalata con segnali temporanei che, per caratteristiche, siano del tutto simili a quelli permanenti». Le postazioni di controllo devono inoltre «rese visibili» con «segnali» e, insieme o in alternativa, con «la presenza di personale in uniforme o dell’autoveicolo di servizio». 


E se la postazione è nel lato opposto al verso di marcia, deve essere indicata in modo da essere visibile nel senso di marcia sottoposto a controllo. Se queste regole non saranno rispettate potrebbe essere inficiata la legittimità dell’attività di controllo e delle sanzioni. Non solo. Gli autovelox, dopo la taratura iniziale, dovranno essere sottoposti a verifiche periodiche, con cadenza annuale, per controllarne funzionalità e attendibilità. Una misura che discende da quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con una sentenza del 18 giugno 2015.


n punto quello della taratura di rilievo. «Gli apparecchi - aggiunge Antonio Coppola - sono obsoleti, esiste una sorta di tolleranza pari al 5 per cento della velocità rilevata ma non sempre la sanzione deve essere comminata proprio per una rilevazione difettosa che non porta altro che ad una valanga di ricorsi, sacrosanti». 
Ora chi spingerà troppo il piede sull’acceleratore, verrà multato sì, ma almeno dopo una adeguata segnalazione e senza trappole di sorta. Sulla rispetto del codice della strada non si scherza. E dunque si allaccino le cinture, si evitino stupidi selfie mentre si è al volante (decine gli incidenti causati da questa nuova moda) o conversazioni a cellulare senza avere gli auricolari. Questione di sicurezza e in molti casi di vita.
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