Bilancio: stangata Irpef e Cosap
aumenta la tassa di soggiorno

Bilancio: stangata Irpef e Cosap aumenta la tassa di soggiorno
di Luigi Roano
Venerdì 24 Marzo 2017, 22:47
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Si sapeva delle difficoltà finanziarie dovute a debiti dell’Ente - anche pregressi - circa mezzo miliardo, dei tagli del Governo e altri deficit sfusi e a pacchetti, ma la sostanza è che nel bilancio di previsione 2017-2019 per i napoletani arrivano brutte notizie - ovvero una stangatina - perché viene letteralmente dimezzata da 15mila a 8000 euro la soglia di esenzione dell’Irpef. Una misura «per attutire - si legge in una nota di Palazzo San Giacomo - in parte l’ennesimo taglio ai trasferimenti subiti circa 13 milioni. Le risorse aggiuntive recuperate saranno impiegate nel Welfare. Va ricordato che anche con tale abbassamento della soglia la stessa rimane la più alta in Italia per i Comuni in predissesto nei quali non esiste alcuna soglia di esenzione».
Dato al Comune quel che è del Comune, alla fine a pagare il taglio sono sempre i napoletani. Nel 2015 - i dati sono del ministero dell’economia - a pagare l’addizionale Irpef sono stati in 240.682 su una platea di 336.371 per un totale di circa 64 milioni. Non hanno pagato 95.589 cittadini. Con l’abbassamento della soglia di esenzione a 8000 euro è immaginabile che almeno 60mila nuovi napoletani dovranno pagare la gabella, soprattutto se l’obiettivo è arrivare a recuperare 13 milioni. Prende forma - fra molte ombre e poche luci visto dall’ottica dei napoletani - il bilancio che andrà in Aula il 30 e il 31, almeno per quello che riguarda le delibere propedeutiche. La speranza è di approvarlo in giunta entro il 31 per poi incardinarlo in Consiglio ed evitare richiami dalla Prefettura. Il tema di fondo è quello di ulteriori sacrifici. Oltre all’Irpef - infatti - aumentano alcune tariffe come quelle della tassa di soggiorno di 50 centesimi - in accordo con le associazioni di categoria - e del 10% quella dell’occupazione di suolo pubblico quadrimestrale. E questo al netto dell’aumento dei ticket dei bus e per la sosta vista la crisi in cui è piombata l’Anm. E delle aliquote delle tasse che già sono al top al top perché il Comune è un ente in predissesto. Confermate, invece, le tariffe per la tassa rifiuti, Imu e Tasi. «Nonostante le notevoli difficoltà che l’Amministrazione sta affrontando - si legge ancora nella nota - relativamente soprattutto all’enorme mole di debiti ereditati dal passato e solo ora manifestatisi nella loro dimensione, il Comune rimane sempre all’avanguardia per le buone pratiche adottate». Il riferimento è alla gestione dei rifiuti e un meccanismo premiale appena introdotto. Scatta «la riduzione tariffaria per il recupero dei beni alimentari ceduti a titolo gratuito per il contrasto agli sprechi alimentari e l’agevolazione tariffaria per la riduzione rifiuti da parte dei ristoratori che eliminano il monouso con l’introduzione di prodotti riutilizzabili».

Quindi tasse ridotte «per le vittime di fenomeni delinquenziali che denunciano ogni forma di estorsione, corruzione o concussione anche indiretta e per favorire l’emersione dei contratti in nero. Inoltre viene individuata una categoria ad hoc per i b&b con la riduzione di quasi il 50% rispetto alla tariffa applicata alle strutture ricettive». Per l’occupazione di suolo pubblico, la Cosap, l’aumento del 10% vale «sulle concessioni di tavoli e sedie di durata quadrimestrale, al fine di favorire la richiesta di concessioni permanenti, che genererebbe un aumento del gettito e nel contempo una semplificazione amministrativa, per le occupazioni con scavi e cantieri realizzati dalle società erogatrici di pubblico servizio e per le esposizioni di messaggi pubblicitari sui ponteggi per i periodi successivi ai 6 mesi, per evitare possibili abusi». Buone notizie arrivano dai servizi a domanda individuale la cui percentuale di coperture da 37 passa a oltre il 40% per le performance avute con l’invasione dei turisti e le tante attività culturale in città. Nella sostanza vengono continuamente affittati spazi comunali e di conseguenza aumenta il gettito. Il titolare della delega alla cultura e al trismo e l’assessore Nino Daniele. Tutto questo è contenuto nelle delibere propedeutiche al bilancio, restano però intatti - al sesto anno dell’era arancione i nodi strutturali del bilancio, nonostante il piano di rientro dal debito per uscire dal predissesto abbia fatto grandi passi in avanti con il disavanzo ridotto da 850 a poco più di 200 milioni - sono quelli della lotta all’evasione e all’elusione. La media delle entrate per le gabelle comunali stagna sul 40% con solo 4 napoletani su 10 che pagano e la riscossione delle multe è ferma al 15%, difficile ipotizzare con queste entrate il miglioramento della salute delle casse comunali. Perché a questo handicap si aggiunge la pratica sempre più frequente dei debiti fuori bilancio che anche in questo bilancio supereranno abbondantemente i 50 milioni.
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