Yara, ergastolo a Bossetti

Yara, ergastolo a Bossetti
Martedì 18 Luglio 2017, 05:00
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Valeria Arnaldi
Ergastolo per Massimo Bossetti. Dopo una lunga, anzi lunghissima, camera di consiglio, la sentenza d'appello per il caso Yara Gambirasio ha di fatto confermato la sentenza in primo grado. Ci sono volute molte ore però per arrivare al giudizio e vari rimandi. La sentenza, annunciata per le 22, è arrivata, infatti, ben oltre la mezzanotte. Le possibilità erano molteplici, dalla conferma appunto dell'ergastolo, con possibilità di aggravare la condanna e sei mesi di isolamento diurno, come era stato chiesto dall'accusa, alla completa assoluzione. Bossetti ha continuato a proclamarsi innocente. È stato con «un sincero pensiero» a Yara che ha iniziato le dichiarazioni spontanee rese al processo a Brescia. «Poteva essere mia figlia, la figlia di tutti noi - ha proseguito - neanche un animale avrebbe usato tanta crudeltà». Ha tentato di giustificare il comportamento tenuto nella prima udienza quando era esploso ascoltando le affermazioni del sostituto pg. «Pensate però come può sentirsi una persona attaccata con ipotesi fantasiose e irreali». E ha dichiarato di essere vittima «del più grande errore giudiziario di tutta la storia». Poi ha puntato l'indice contro chi lo ha arrestato: «C'era necessità di scomodare un esercito e umiliarmi davanti ai miei figli e al mondo intero». E non ha mancato di rivolgersi direttamente al pubblico in aula: «Io non sono un assassino, mettetevelo in testa». Infine, ha cercato di illustrare la sua condizione di uomo normale, richiamando le immagini della sua famiglia e, soprattutto, il suo ruolo di padre: «Quando i miei figli vengono a trovarmi mi chiedono: papà, quando torni a casa? Non c'è un altra porta per uscire?». E ha aggiunto: «Ai miei figli dico: non uscirò da un'altra porta: uscirò a testa alta dallo stesso, immenso portone da cui sono entrato». Nella notte, la conferma della condanna.
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