Ma la lite divampa a Struppa, periferia genovese della Valbisagno, quando la nuova padrona si trasferisce, armi, bagagli e micio. La prima padrona non ci sta e denuncia l'ex vicina ai Carabinieri per il furto del gatto. L'indagine finisce in procura e il fascicolo viene affidato al pubblico ministero Emilio Gatti. Il pm, dopo avere valutato la denuncia della prima proprietaria, dispone il sequestro del micio, che viene preso dai carabinieri di Molassana e riportato in casa della vecchia proprietaria.
Ma la seconda padrona non si è data per vinta e si è affidata al suo legale, l'avvocato Fabio La Mattina, che ha presentato ricorso per il sequestro del gatto davanti al tribunale del Riesame.
I giudici valutano che non ci sono prove che il gatto, privo di microchip, sia stato rubato e non trovano riscontri sulla sua proprietà da parte della prima donna che ha solo un generico libretto sanitario. Ribaltano tutto e lo riaffidano all'altra. Ma la vicenda potrebbe non finire qui. Se la guerra del micio dovesse continuare potrebbe esserne investito il giudice civile.