La storia
La casa degli incubi: cani e gatti prigionieri del buio

La storia La casa degli incubi: cani e gatti prigionieri del buio
di Alessandra Chello
Mercoledì 4 Dicembre 2013, 18:34 - Ultimo agg. 5 Dicembre, 02:18
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Come fantasmi. Silenziosi e attoniti. Spuntano da sudici anfratti. O se ne stanno raggomitolati su quel che resta di una sedia. Venti gatti e tre cani.O almeno un tempo devono esserlo stati. Prima che la povertà, il degrado e l'indifferenza, trasformassero quella casa in un girone del purgatorio, dove un manipolo di anime espiava silenzioso e rassegnato, l'assurda condanna inflitta da un amore ammalato.

Lei, ignara carnefice di quelli che considerava suoi figli, ha aperto la porta ai volontari che si sono fatti largo tra sporcizia, detriti, avanzi di cibo. Pareti ingiallite. Sul pavimento, un tappeto di escrementi e buio. Un buio fitto squarciato all'improvviso solo da quel raggio di luce che si infila attraverso l'ingresso. E illumina lui: Tino. Un mucchietto d'ossa in un angolo. I soccorritori sono basiti: è un cane. Così pare. Già, perché ormai quasi più niente lo ricorda. Pelle trasparente, occhi fuori dalle orbite, zero pelo, metà muso, piaghe e sangue.Sembra venuto fuori da un bidone di acido tanto è ridotto male. Ma - come spiegano i veterinari che lo hanno visitato - non è stato seviziato. Tino è la vittima più grave del disagio mentale e dell'indigenza della donna con la quale divideva quella assurda dimora prima che gli animalisti della «Onlus Voce animale» in tandem con i colleghi de «Il mio amico», intervenissero per porre fine a quell'incubo. Le tante malattie non curate lo hanno divorato. Un pezzo per volta.

Siamo in provincia di Catania, a Paternò. Ma potrebbe essere accaduto ovunque. Ovunque persone che uno spietato destino ha condannato ad un esilio forzato dal resto del mondo, cercano affetto e compagnia negli animali raccolti dalla strada trasformandoli in vittime inconsapevoli.

Stavolta questa triste vicenda ha avuto un epilogo felice: tutti gli animali sono stati salvati, anche se ancora si cercano stalli per alcuni (per info: sandrafede88@gmail.com). La loro amica umana sarà affidata ad una struttura adeguata.

Per Tino si è aperta una gara di solidarietà: sta un po' meglio, ma le cure richiedono molto tempo e tanti farmaci. Su Facebook è stato creato un evento dedicato a lui grazie al team degli animalisti della Plf. Viene però da chiedersi quante altre storie tristi e dolorose come questa avranno un finale così...



















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