Annamaria Torre, la lettera della figlia del sindaco di Pagani ucciso nell'80

Lunedì 21 Dicembre 2015, 15:51
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Ciao papà,come stai?? Sai, in questi giorni ho rivissuto tanti momenti, belli e brutti...i tuoi, i nostri ultimi giorni...che sono marcati in me, quelle grida, quegli spari, quel non voler credere cosa stesse succedendo 35 anni fa...ho rivissuto quella corsa verso di te, verso la tua macchina...il mio non voler accettare e rimuovere tutto...quel funerale di Stato...la chiesa gremita e Pagani annichilita...lo sconforto fu grande per noi (la tua famiglia)e penso anche per la tua amata città.

Mi rifugiai in un sonno profondo, non volevo e non potevo accettare tutto ciò, mi sentivo come se qualcosa si fosse rotto quel giorno, ma poi...ma poi...ho trovato la forza di andare avanti...con te sempre nel cuore, con il tuo esempio, con i tuoi valori che sono i miei...

TU, SINDACO GENTILE...papà dolce ed affettuoso, tu marito amorevole...premuroso, Tu, Marcello Torre, non devi morire e solo la speranza mi dà la forza di andare avanti.

CARO papà, ti voglio bene, ciao.

Scusatemi se ringrazio il NOSTRO Presidente di Libera Don Luigi Ciotti, a cui oggi, attraverso me, noi tutti familiari aderenti a Libera vogliamo confermare il nostro impegno...e dirgli che siamo al suo fianco.



Annamaria Torre

Figlia di Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso alla camorra l'11 dicembre 1980


"Il Sindaco Gentile - Gli appalti, la camorra e un uomo onesto. La storia di Marcello Torre". È questo il titolo del libro dello storico Marcello Ravveduto (Melampo Editore) che, a 35 anni esatti dalla morte del Sindaco di Pagani Marcello Torre, assassinato l'11 dicembre del 1980 mentre usciva da casa per raggiungere prima il Palazzo di Città e poi il Tribunale, ne ricostruisce la vicenda umana, professionale e politica. Ma non solo. Documenti alla mano, molti del tutto inediti, il libro racconta uno spaccato preciso di quegli anni, ripercorrendone i momenti più difficili, i punti di svolta e di rottura. Un contesto nel quale la camorra, anche a Pagani e nell'Agro nocerino, tenta il salto di qualità, stringendo quel patto indicibile con Istituzioni e imprenditoria. È in questo contesto che matura e avviene l'omicidio di Marcello Torre. Un delitto per il quale la giustizia terrena ha individuato con precisione mandanti ed esecutori ma per il quale, di fatto, non è mai stata presa in considerazione la matrice politica. Eppure Marcello aveva scritto chiaramente, in una lettera consegnata alla famiglia dopo la sua fine, di avere intrapreso una "battaglia politica assai difficile" e di temere per la sua vita. Allora perché è stato ucciso Marcello Torre? Perché è l'avvocato della camorra o perché da sindaco si oppone alla gestione affaristico-criminale dell'emergenza sisma del 1980? Quella di Marcello Torre è la storia di un "vero credente", schiacciato dal peso della passione politica e dalle ambiguità del dovere professionale.


Il libro di Ravveduto è stato uno dei due momenti fondanti dell'edizione 2015 del Premio Nazionale per l'Impegno Civile Marcello Torre, svoltosi a Pagani nei giorni 10 e 11 dicembre 2015. Due giorni di approfondimento e riflessione promossi dall'Associazione Marcello Torre e dal Presidio di Libera a Pagani, con il patrocinio di Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Pagani, Avviso Pubblico, Ordine degli Avvocati di Salerno, Camera Penale Salernitana, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e Fondazione Polis, per celebrare la memoria del Sindaco assassinato dalla camorra e per trasformare questa memoria in un impegno quotidiano contro l'illegalità e la cultura mafiosa.

Il programma si è aperto giovedì 10 dicembre, presso la Pinacoteca dell'Auditorium Sant'Alfonso Maria de' Liguori di Pagani. È stato questo il momento dedicato alla tavola rotonda di presentazione del libro alla quale hanno partecipato, oltre all'autore, il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, il giornalista Sandro Ruotolo, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti e la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi. Un'occasione straordinaria per riflettere sul senso del sacrificio di Marcello Torre e sul contesto in cui si è sviluppata la sua storia; ma anche per capire se, come e quanto in questi 35 anni sia cambiato questo territorio.


Nel corso della serata è stato inoltre presentato ufficialmente il bando della Borsa di Studio intitolata alla memoria di Marcello Torre, che sarà rivolta ai laureandi in Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Salerno. Ad illustrare i contenuti del bado, il Prof. Luigi Kalb, Ordinario di Procedura Penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche - Scuola di Giurisprudenza dell'Ateneo salernitano.

L'11 dicembre, giorno dell'anniversario della morte di Marcello Torre, alle 8.00, proprio nei minuti in cui avveniva l'omicidio, si è svolto un momento di raccoglimento e la deposizione dei fiori nel luogo del delitto, in via Perone. A seguire, la sala teatro dell'Auditorium di piazza Sant'Alfonso ha accolto le delegazioni di 11 Istituti Superiori della Provincia di Salerno che hanno assistito allo spettacolo teatrale Uomini Contro, a cura dei detenuti dell'Istituto a Custodia Attenuata - ICATT di Eboli. Una performance incentrata proprio sulle storie di alcune vittime innocenti delle mafie. Allo stesso ICATT è stato conferito un Attestato di Merito, quale riconoscimento per le attività di recupero dei giovani detenuti condotte in questi anni. A ritirare il riconoscimento la Direttrice dell'Istituto Rita Romano.


Spazio poi alla Cerimonia di Conferimento del Premio Nazionale per l'Impegno Civile Marcello Torre, che quest'anno è stato assegnato ad Ossigeno per l'Informazione, l'osservatorio promosso congiuntamente dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) e dall'Ordine dei Giornalisti (OdG) con lo scopo di monitorare le minacce e i gravi abusi a danno di giornalisti italiani compiuti per oscurare notizie di interesse generale per l'opinione pubblica. A ritirare il premio il Direttore dell'osservatorio, Alberto Spampinato.

Come sempre, la famiglia Torre ha inteso conferire anche alcuni Attestati alla Memoria di vittime innocenti. Quest'anno i riconoscimenti sono stati attribuiti a Pasquale Cappuccio (13/09/1978) e Mimmo Beneventano (7/11/1980), entrambi consiglieri comunali ad Ottaviano ed entrambi vittime innocenti della camorra cutoliana; e, in un processo di "estensione della memoria" anche a vittime non riconducibili precisamente all'azione della camorra, a Raffaele Delcogliano (27/04/1982) e Pino Amato (19/05/1980), entrambi assessori regionali ed entrambi uccisi dal terrorismo. Hanno ritirato gli attestati i loro familiari.


La giornata si è chiusa con un dialogo, fortemente voluto dagli organizzatori, tra le studentesse e gli studenti degli Istituti Superiori presenti e il Presidente nazionale di Libera, don Luigi Ciotti.


Nel pomeriggio, la tradizionale Messa in suffragio presso la Chiesa della Purità di Corso Padovano a Pagani.





 
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