«Pacco alla camorra» e del cesto natalizio di Libera nella Bottega dei sapori e dei saperi della legalità

«Pacco alla camorra» e del cesto natalizio di Libera nella Bottega dei sapori e dei saperi della legalità
Lunedì 19 Dicembre 2016, 11:21
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La Regione Campania considera il contrasto alla criminalità una priorità assoluta della sua azione di governo, tanto che si è dotata di una struttura appositamente dedicata alle politiche di sicurezza e legalità per il sostegno alle vittime innocenti di criminalità e l’aiuto alla gestione dei beni confiscati alla camorra, la Fondazione Pol.i.s., presieduta da Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il cronista del Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985. E proprio in un locale affianco alla Fondazione svolge da 8 anni la sua attività la Bottega dei sapori e dei saperi della legalità, dove sono esposti e messi in vendita i prodotti provenienti dal lavoro delle cooperative che coltivano i terreni confiscati a mafia e camorra. E’ la più significativa e plastica rappresentazione della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata.

Nei luoghi dove i clan ordivano le loro trame criminali, fatte di violenza, sopraffazione, morte, ora ragazzi pieni d’energia e voglia di vivere, lavorare, produrre danno luogo ad una vera e propria nuova economia sociale, che certo ha bisogno dell’attenzione e del sostegno delle istituzioni. E’ un vero e proprio “schiaffo” alla camorra o, come hanno argutamente immaginato i ragazzi del Nuovo Consorzio Organizzato, che capovolge in positivo un odioso acronimo, un “Pacco alla camorra”. Ed in quella scatola, che porta i loghi di NCO, di Libera, del Comitato Don Peppe Diana, della Res, si trovano prodotti biologici campani, frutto del lavoro di tante cooperative, che io stessa ho potuto visitare, da quelle dell’area casertana, come “Al di là dei sogni” fino al Maglificio di Quindici, con le sue sciarpe. Liberaterra presenta i suoi vini, le paste, i legumi, le marmellate in una elegante confezione di latta. Certo ha un gradito sapore di rivincita poter brindare con un vino intitolato a “Placido Rizzotto”, sindacalista ucciso dalla mafia in Sicilia o con uno della Cantina “Centopassi”, che ricorda Peppino Impastato. Ed ancora vi si trovano i prodotti di Lazzarelle, dal carcere femminile di Pozzuoli o di Legambiente, i ciortini della legalità, biscotti al cioccolato in forma di corno portafortuna, confezionati da Leopoldo ed i lavori in ceramica dei laboratori dell’IPM di Nisida.

E’ con convinzione che ho indirizzato una lettera ai miei colleghi Assessori, ai Consiglieri della Regione Campania, a tutto il personale dipendente di Giunta e Consiglio perché per le festività natalizie si possa considerare un buon dono di gusto uno di questi prodotti. Ed ancora bisognerà fare molto, anche durante tutto l’anno, per la valorizzazione e la promozione in un’area sociale ed aziendale più vasta di un’esperienza concreta, tangibile, significativa, che considero straordinaria per il grande valore simbolico, ma anche per la qualità garantita. Già sono tantissime le scuole che visitano frequentemente la Bottega o i turisti di varie nazionalità che vi passano. Proprio di recente anche l’Ambasciatrice del Regno Unito vi ha fatto visita, come in passato i Consoli della Germania, della Francia e degli USA. Donare uno di quei prodotti biologici è un modo davvero originale e concreto di compiere un piccolo e significativo gesto antimafia, testimone, tra l’altro, di una più generale vittoria possibile, pur tra tante difficoltà, da parte delle istituzioni e della società civile.


Lucia Fortini

Assessore all’Istruzione ed alle Politiche sociali della Regione Campania 
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