Vitalizi, oggi il voto finale alla Camera: tutti favorevoli all'abolizione, tranne Forza Italia

Vitalizi, oggi il voto finale alla Camera: tutti favorevoli all'abolizione, tranne Forza Italia
Vitalizi, oggi il voto finale alla Camera: tutti favorevoli all'abolizione, tranne Forza Italia
di Alessandra Severini
Mercoledì 26 Luglio 2017, 09:44
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E' atteso per oggi alla Camera il voto finale sulla legge sui vitalizi. Ieri l'Aula di Montecitorio ha votato i primi tre articoli della legge presentata dal dem Matteo Richetti e sul testo (che deve passare ancora al Senato) si è formata una maggioranza trasversale, con l'ok di Pd, M5S, Lega, Fdi, Sinistra Italiana e Mdp.

Il ddl prevede che ai parlamentari sia riservato un trattamento previdenziale differito, calcolato in base ai criteri vigenti per i lavoratori dipendenti delle amministrazioni statali. In realtà si tratta soltanto di dare forza di legge al trattamento che veniva già applicato attraverso il Regolamento della Camera sin dal 2012. Inoltre dalla prossima legislatura gli assegni non arriveranno al compimento dei 65 anni ma più in avanti, in linea con i paletti della riforma Fornero. 

Il giro di vite riguarda poi anche le Regioni, che se non si adegueranno vedranno le voci destinate ai vitalizi per i consiglieri regionali tagliate del 50%. Ma il provvedimento riguarda anche gli ex parlamentari, da cui si alza un grido di dolore. Per loro la legge è «un' ingiustizia oltre che incostituzionale» e si dicono sicuri che la Consulta la boccerà. In particolare, c'è chi ricorda le vedove che vivono con le pensioni di reversibilità e chi racconta che, avendo rinunciato al lavoro per la carriera parlamentare, oggi rischia di non avere né la pensione Inps nè quella da deputato. 

Secondo i calcoli del M5S, finora i vitalizi per chi è stato eletto ma non è più in carica sono costati 215 milioni di euro e hanno riguardato 2600 parlamentari. E proprio i 5 stelle rivendicano la paternità del ddl, anche se Beppe Grillo, presente a Montecitorio, ha detto: «E' una questione morale, non politica. Bisogna dare un segnale alla gente che sta fuori. Che se la prenda il Pd l'idea, non facciamo questione di copyright sulle cose». 
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