11 settembre, le moschee
​verranno aperte ai cristiani

11 settembre, le moschee verranno aperte ai cristiani
di Valeria Arnaldi
Venerdì 19 Agosto 2016, 08:53
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ROMA A quindici anni dall'attentato alle Torri Gemelle, l'11 settembre le moschee apriranno le porte a visitatori cristiani e laici per mandare un messaggio di pace e sostenere il dialogo interreligioso, anche come strumento contro il terrorismo. A lanciare l' iniziativa sono Co-mai, Comunità del mondo arabo in Italia, e Movimento Uniti per Unire, che chiedono alle moschee, autorizzate e non, di far entrare i non-musulmani, in quella giornata - vigilia dell'Eid, festa del sacrificio - dalle 17 alle 20, per superare paura e pregiudizi verso la religione islamica.
Al progetto hanno già dato la loro adesione oltre trentacinquemila cristiani e, ieri, annunciata la data, l'invito ad aderire è stato rivolto al Papa, come primo testimone del dialogo tra religioni, nonché a istituzioni, partiti - «Invitiamo per primo Matteo Salvini, oltre a tutti i ministri del governo Renzi» - Ong, università, associazioni, sindacati. E, ovviamente, moschee. Di regione in regione, infatti, i luoghi di culto islamico dovranno rispondere all'appello.
E la scelta è tutt'altro che scontata. «Le moschee che non aderiranno risponderanno direttamente alla loro popolazione, alla loro anima e allo spirito del dialogo - commenta Foad Aodi, presidente Co-mai e Uniti per Unire - Noi renderemo pubblico l'elenco delle strutture che apriranno le porte ma pure la lista di quelle che non lo faranno. La risposta all'appello sarà la prova del nove per gli imam e per l'integrazione in Italia. Non risparmieremo critiche contro le realtà che rimarranno chiuse e contro quei musulmani che vogliono continuare a ragionare come cittadini stranieri, seguendo solo i dettami dei Paesi d'origine».

Le difficoltà non mancheranno. «Ci siamo rivolti al Pontefice perché speriamo nel suo aiuto per rafforzare il messaggio. Può essere un evento importante per il mondo. L'11 settembre è una data che ha cambiato la storia, con questo evento vogliamo idealmente archiviare quella pagina. Sono stati oltre 23mila i musulmani che hanno partecipato alla precedente iniziativa di preghiera nelle chiese, ma qui è la sfida è ancora più complessa, molti cristiani hanno paura di avvicinarsi alle moschee».

Intanto, in poche ore sono arrivate le prime risposte dal mondo islamico. «Ho ricevuto adesioni dalle moschee di Centocelle e Marconi, a Roma - prosegue - e mi aspetto una risposta forte dalla Grande Moschea, dopo le dichiarazioni rilasciate in passato da chi, definendosi portavoce, ha condannato l'evento dei musulmani in chiesa. Quella posizione ha fortemente danneggiato l'immagine della Grande Moschea, che invece deve essere un riferimento per Italia ed Europa. Hanno aderito anche altre comunità sul territorio».

La giornata di apertura delle moschee non sarà un'occasione di preghiera ma di visita. «Ci saranno imam e esperti di religione islamica per dare spiegazioni e rispondere a eventuali domande. L'idea è favorire il dialogo e abbattere paura e pregiudizi. Per ora non sono previste letture ma abbiamo lanciato l'evento con anticipo anche per accogliere e valutare idee e proposte».

E per discutere. «Il mondo arabo - dice Aodi - è indignato dalle decisioni della Francia che sta continuando a mandare un messaggio di colonizzazione, alibi per i lupi solitari. In Italia, c'è chi vorrebbe riproporre quella politica, ma fortunatamente il governo non accetta. Siamo contrari a ogni estremismo». Dopo l'11 settembre, l'impegno continuerà. «Aperte le moschee, vogliamo ripetere l'iniziativa con le sinagoghe».
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