I fatti si sono verificati a Brindisi nell'agosto dello scorso anno. Le indagini sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile e dai loro colleghi della squadra di polizia giudiziaria della Procura. I due fascicoli, nati distintamente e coordinati prima dal pm Milto Stefano De Nozza e poi dal pm Pierpaolo Montinaro, sono confluiti in un'unica richiesta di arresto.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, attraverso un profilo Facebook 'fake' che risultava essere di una donna il ragazzino sarebbe stato adescato dal 19enne, che gli avrebbe poi dato appuntamento in un parco pubblico. Tre gli incontri avvenuti nell'agosto 2015, durante i quali le violenze sarebbero state consumate con la promessa di poter poi incontrare la donna del falso profilo Internet.
Quanto accaduto è stato dapprima oggetto di indagine da parte della Squadra Mobile dopo il ricovero in ospedale, in coma, dello studente, che frequenta l'ultimo anno di un istituto superiore.
Poi, nel marzo scorso, la madre della vittima, che aveva scoperto tutto leggendo le chat del figlio, ha sporto denuncia in Procura.