Roma, ragazzo gay denuncia: picchiato e insultato da tre persone davanti alla metro

Roma, ragazzo gay denuncia: picchiato e insultato da tre persone davanti alla metro
di Marco Pasqua
Mercoledì 28 Settembre 2016, 15:33 - Ultimo agg. 30 Settembre, 13:33
3 Minuti di Lettura

«Mi hanno insultato e picchiato in strada, in pieno giorno, perché gay». E’ Lorenzo C., un giovane originario di Foggia e trapiantato da tre mesi a Roma, a denunciare un nuovo caso di omofobia, che si sarebbe verificato il pomeriggio di martedì nella Capitale. E questo a pochi giorni dall'aggressione della compagna di una ragazza lesbica nella Gay Street da parte dei genitori.

Secondo quanto raccontato dal ragazzo al sito “Spyit.it”, tre giovani, tra i 25 e i 27 anni di età, lo avrebbero aggredito e picchiato di fronte alla fermata della metropolitana a piazzale Flaminio. Uno dei tre aveva, oltre ad una vistosa cicatrice sul volto, la testa rasata.

«Stavo camminando e ad un certo punto mi sono sentito tirare i capelli e scaraventare per terra: ‘frocio di merda’ mi ha gridato uno dei tre aggressori mentre gli altri due hanno iniziato a schiaffeggiarmi e a tirarmi calci. ‘Fai schifo, voi gay dovete fare tutti la stessa fine e quelli che incontreremo la faranno’ – avrebbero poi urlato gli aggressori, secondo quanto raccontato dal ragazzo - Per fortuna alcuni passanti si sono fermati in mio soccorso, soprattutto Anna, una ragazza fantastica che mi ha aiutato spingendo via gli aggressori mentre altri hanno chiamato le forze dell’ordine facendoli scappare». 

Lorenzo ha riferito di aver chiamato le forze dell'ordine (al momento non ha ancora sporto denuncia) e di aver fornito una dettagliata descrizione dei tre. «Stiamo già offrendo supporto legale al ragazzo, c’è da rilevare che a Roma ci sono troppi casi di omofobia, la nostra città mostra un livello di allarme - dice il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo - La sindaca Raggi incontri questi giovani, il messaggio della Capitale contro ogni forma di violenza deve essere chiaro e fortissimo anche per rilanciare l’impegno per una legge contro l’omofobia».

«Roma è una città violenta e abbandonata a se stessa - sottolinea anche Imma Battaglia, storica militante per i diritti Glbt - La sindaca Raggi non risponde alle chiamate delle associazioni arcobaleno e questa assenza totale delle istituzioni mina la serenità della gente, schiantandosi in primis contro le diversità e le minoranze sociali, come gli omosessuali e gli extracomunitari. E questo degrado morale e culturale viene espresso proprio nella violenza di questi atti. Vogliamo conoscere il piano di retention previsto. Vogliamo sapere quale sia il provvedimento migliore per la nostra città e speriamo sempre che la Legge contro l'Omofobia entri presto in aula. Nel 2016 è inaudito esser picchiati per strada, solo perchè omosessuali».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA