Milano, l'asilo "abolisce" la festa del papà
"per rispetto verso i bimbi coi genitori gay"

Asilo abolisce festa del papà "per non urtare i bimbi coi genitori gay"
Asilo abolisce festa del papà "per non urtare i bimbi coi genitori gay"
Lunedì 14 Marzo 2016, 22:23
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È stata sostituita con una programmazione didattica dedicata alle diverse etnie, la Festa del Papà in una scuola materna di Milano, zona quartiere Isola. Lo hanno riferito i genitori dei bambini che la frequentano, alcuni dei quali nei giorni scorsi hanno protestato e segnalato il cambiamento ai giornali. Da parte dell'asilo nessuna comunicazione ufficiale. «Siamo una scuola comunale e non possiamo rilasciare alcuna dichiarazione - ha replicato la segretaria didattica - rivolgetevi alla nostra direzione di settore».

Per il 19 marzo quindi i bambini non prepareranno il solito lavoretto (un biglietto di auguri, un disegno, una poesia) da portare a casa al loro papà, ma un elaborato sulle diverse etnie nel mondo. Sui motivi che hanno portato a questo cambiamento non ci sono al momento versioni ufficiali, anche se molti genitori non sembrano avere dubbi: sarebbe stato deciso per non urtare la sensibilità di alcuni bambini che avrebbero due mamme o due papà. «Non ci sono dubbi che il motivo è questo - ha detto una nonna senza nascondere la sua irritazione - nella classe di mio nipote c'è una bimba che vive con due mamme, ma gli altri genitori si stanno organizzando per chiedere alla scuola di rivedere la sua decisione».

All'uscita della scuola si è presentato anche Nicolò Mardegan, candidato sindaco della lista civica di centrodestra NoixMilanol. «Siamo indignati - ha detto - e vogliamo esprimere il nostro sostegno alla famiglia naturale, continuamente vessata da un'amministrazione che preferisce genitore 1 e genitore 2 e che cerca di indottrinare i nostri figli al fatto che padre e madre sono da abolire. Difendiamo i bambini da questi cattivi maestri».

ASSESSORE, È SOLO MONTATURA L'assessore all'Educazione del Comune di Milano, Francesco Cappelli, è intervento in Consiglio comunale in merito alla vicenda della presunta cancellazione della festa del papà in un asilo comunale della città. «Il collegio insegnanti ha deciso quest'anno di non fare il tradizionale lavoretto per la festa del papà - ha spiegato - ma di far realizzare ai bambini un biglietto per l'occasione, con una missiva». Gli insegnanti «hanno piena autonomia nell'interpretare determinate ricorrenze, in accordo con le famiglie - ha continuato -. La scelta è maturata perché si vuole sottolineare la spontaneità» dei bambini in questa occasione.

Tutto il resto «è solo una montatura - ha concluso - e credo che dovremmo occuparci meno di questi e cavalcarli meno perché non hanno nessuna consistenza». Secondo quanto spiegato anche dai genitori il lavoretto che gli scorsi anni veniva svolto in questo periodo, dedicato alla Festa del Papà, quest'anno avrà un'altra motivazione, quella delle origini delle etnie. Per il 19 marzo comunque ogni bambino sarà invitato a disegnare e scrivere un biglietto di auguri per il proprio genitore aiutato dalla maestra.

GRIMOLDI (LEGA), È UNA FOLLIA «Un asilo a Milano che abolisce la festa del papà per non offendere o discriminare le coppie di genitori gay e trasforma questa giornata nella feste delle diverse etnie? Una follia». Il commento è del segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Nord, Paolo Grimoldi. «A questo punto, se i fatti fossero verificati - aggiunge -, il Comune di Milano, trattandosi di un istituto comunale, oppure il provveditore, o chi ha la responsabilità in materia, devono prendere provvedimenti rapidi e severi verso la direzione di questo asilo». Per Grimoldi, l'episodio «conferma che nelle scuole dell'area di Milano stiamo assistendo ad un'inquietante deriva, con divieti di esporre i crocifissi nelle aule e feste di Natale annullate per non turbare le sensibilità degli studenti di altre fedi religiose, deriva che non può non preoccupare, perché è chiaro che ci sono troppi presidi o direttori di istituti scolastici che approfittano del loro ruolo per fare politica e tentare di indottrinare i bambini in tenera età con le loro ideologie, giuste o sbagliate che si possano considerare. Basta fare politica sulla pelle dei bambini».
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