Assolto, azienda restituita ma l'erario vuole 3 milioni

Assolto, azienda restituita ma l'erario vuole 3 milioni
Mercoledì 27 Settembre 2017, 08:44 - Ultimo agg. 10:04
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Sorpresa amara per l'imprenditore trapanese Enzo Mannina che, dopo aver scontato 4 anni e sette mesi di carcere per associazione mafiosa, in regime di custodia cautelare, è stato assolto dai giudici della Corte di appello di Palermo, ha ottenuto la restituzione dei beni confiscati, ed ha visto revocata l' applicazione della sorveglianza speciale e confisca delle società: Riscossione Sicilia gli ha, in questi giorni, notificato una comunicazione preventiva di ipoteca per un debito di oltre 3 milioni di euro, accumulato con l'erario, durante l'amministrazione giudiziaria dell'azienda per la produzione di calcestruzzo « Mannina Vito Srl», sequestrata nel 2007 e successivamente confiscata. Circa 1 milione e 400 mila euro di debito riguarda il finanziamento di un progetto della legge 488, revocato alla società a seguito dell'informativa antimafia. Riscossione Sicilia ha chiesto il pagamento integrale del debito entro trenta giorni, a far data della notifica (8 settembre scorso); cifra che l'azienda, oggi, non è in grado di sborsare. «La paradossale situazione in cui si è venuta a trovare la Mannina Vito» Srl - dice l'avvocato Guitta - è frutto della normativa vigente che consente in ipotesi di confisca definitiva l'estinzione per confusione dei crediti erariali».