Asolo, ritrovata incendiata l'Audi gialla, uno dei ricercati si presenta in Questura: «Io sono innocente»

Asolo, ritrovata incendiata l'Audi gialla, uno dei ricercati si presenta in Questura: «Io sono innocente»
Lunedì 25 Gennaio 2016, 12:24 - Ultimo agg. 26 Gennaio, 08:32
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È stata bruciata nella notte di lunedì nel trevigiano l'Audi gialla al centro di una imponente caccia, da giorni, da parte delle forze dell'ordine. I tre malviventi che la usavano, sentendosi braccati, hanno incendiato la vettura in aperta campagna, vicino ad un torrente, tra i comuni di Onè di Fonte ed Asolo. Le fiamme hanno allarmato alcuni cittadini che hanno chiamato i vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che hanno constatato che si trattava dell'Audi Gialla rubata a Milano lo scorso dicembre e con la quale tre banditi si sono resi protagonisti di rocambolesche fughe, sul filo dei 260 km/h e in contromano sul passante di Mestre. Dei malviventi, per il momento, non è stata trovata traccia.


Intanto uno dei ricercati per la vicenda dell'Audi gialla si è presentato spontaneamente in questura a Torino per chiarire quello che ha definito «un errore». «Io sono innocente», ha detto agli investigatori l'uomo, un albanese di 32 anni, nella notte fra sabato e domenica. L'uomo ha affermato che anche le altre due persone raffigurate nelle fotografie diffuse sono estranee ai fatti. L'uomo, arrivato da Forlì, si è fatto accompagnare in questura da un avvocato torinese. Agli investigatori, facendo riferimento alle fotografie che in questi giorni sono circolate sugli organi di informazione e sui social network, ha spiegato che conosce anche le altre due persone: due albanesi che, ha assicurato, oggi si trovano nel loro Paese; uno sarebbe anche detenuto. Dagli accertamenti eseguiti dalla polizia è risultato effettivamente estraneo ai fatti, ma in quanto destinatario di un vecchio ordine di espulsione è stato accompagnato al Cie.

Sarà espulso. A Torino il giudice ne ha convalidato l'espulsione: la polizia ha accertato che l'uomo non può avere responsabilità nelle rapine compiute in Veneto, è sempre stato a Torino, ma è risultato privo di permesso di soggiorno. L'albanese, A.P. ha potuto provare che in questo periodo è sempre stato ospite di un cugino che ha un'officina meccanica e che è in regola con il permesso di soggiorno. «Mai visto quell'Audi gialla» ha detto. L'uomo ha riferito di essersi spontaneamente presentato in Questura dopo aver visto sui social le foto dell'auto. In quel momento era in un cinema a Torino, insieme al cugino, e sul telefonino hanno notato che i social associavano la foto sua e dei suoi amici all'Audi Gialla. A quel punto A.P., dopo aver contattato il suo avvocato, Wilmer Perga, si è presentato spontaneamente in Questura. L'uomo ha tenuto a precisare che la foto in cui viene ritratto vicino ad un'Audi gialla è vera, quelli ritratti nelle immagini sono effettivamente lui e i suoi due amici, oggi già in Albania. Ma loro quell'auto non l'hanno mai vista, e lui non si sa spiegare chi o come quella foto sia stata pubblicata sui social. «Hanno messo sul web una foto nostra ma noi con quell'auto non c'entriamo niente» ha detto. A.P. - ha accertato la polizia - era giunto in Italia circa un anno fa. Fermato in treno per un controllo, lo scorso 13 gennaio aveva ricevuto un provvedimento di espulsione perchè non in regola con il permesso di soggiorno. Avrebbe dovuto lasciare l'Italia entro il 20 gennaio, cosa che non ha fatto e per questo è stato trattenuto al Cie di Torino. Ora da parte del giudice il provvedimento di espulsione immediata.

 

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