Berlusconi strizza l'occhio ai Forconi: «La protesta è sintomo di crisi vera»

Berlusconi strizza l'occhio ai Forconi: «La protesta è sintomo di crisi vera»
Sabato 14 Dicembre 2013, 20:40
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Silvio Berlusconi apre la "caccia" ai voti dei grillini e degli indecisi e blandisce il movimento dei Forconi riconoscendo che la rivolta un sintomo di una crisi vera che ha delle ragioni profonde.



Ma è la ricerca del voto di quanti hanno scelto il Movimento cinque stelle che caratterizza la nuova linea del Cavaliere. L'obiettivo è convincere gli «indecisi», che sono «tantissimi», e quelli che hanno scelto Grillo e la sua «anti-politica distruttiva e giustizialista», ha spiegato oggi - in una telefonata ad una sede di Forza Italia - sottolineando maliziosamente di non ritenerla un'impresa «difficile, visto la gente che Grillo ha mandato in Parlamento e i risultati che hanno ottenuto». Ma alla svolta dell'ex premier si aggiunge il fuoco fila degli esponenti di Forza Italia che oggi hanno "processato" politicamente Antonio Esposito, il Presidente della sezione della Cassazione che ha confermato in via definitiva la condanna di Silvio Berlusconi determinando così la sua decadenza da senatore.



Discutibili amicizie ma nulla di penalmente rilevante per il magistrato già al centro delle polemiche perchè anticipò in una intervista le motivazioni della sentenza prima che questa venisse pubblicata. Dopo la rivelazione della Gazzetta del Sud - riprese oggi dal Corsera - che per prima ha rivelato che Esposito era testimone in un processo nato dall'arresto del sindaco di Scalea Paolo Basile e l'avvocato Mario Nocito e diversi componenti dell'amministrazione comunale, si sono scatenate le polemiche sulla «personalità» del magistrato che fermamente smentisce in una lunga dichiarazione. Mai avuto amici tra gli indagati, dice il magistrato: si diffondono notizie «false e strumentali» al solo fine di delegittimarmi rispetto alla mia attività di alto magistrato, spiega. In effetti gli arrestati sono alla sbarra per associazione di stampo mafioso e dai tabulati nulla emerge se non una presenza in un circuito di conoscenze locali ma tanto basta a Fi per attaccare duramente il magistrato mettendone in cattiva luce la sua correttezza.



È un protagonista dell'Italia «opaca» dice Mara Stella Gelmini: «Questo è lo stato della giustizia in Italia e questi i protagonisti moralmente opachi». Luca D'Alessandro si chiede se questa volta il Csm interverrà o come al solito «assolverà» il magistrato senza alcuna censura. Sandro Bondi aveva di primo mattina commentato il lungo articolo del Corriere con parole sconsolate: «le frequentazioni assidue del giudice con persone attualmente in carcere per associazione mafiosa rendono l'idea del Paese in cui viviamo e dell'integrità morale delle persone che amministrano una cosa sacra come la giustizia». Sulla stessa linea Daniela Santanchè che ironizza: forse sarà stata la mafia a volere la condanna di Berlusconi. Il giudice Esposito è - dice Osvaldo Napoli - il campione di quell'Italia lazzarona e ribalda, cresciuta all'ombra di impunità da nessuno mai concesse ma abilmente estorte a suon di codici e codicilli. Un personaggio simile ha condannato il presidente Berlusconi. Viene da chiedersi come il presidente Letta possa ritenere la vicenda giudiziaria di Berlusconi come una 'questione personalè di Berlusconi e non, invece, più correttamente, come una vicenda che rigida la democrazia italiana, la giustizia e il Parlamento«.
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