Morbillo, muore bambino contagiato da fratelli non vaccinati.
L'assessore su Fb: "L'Immunità di gregge lo avrebbe salvato"

Morbillo, muore bimbo di 6 anni contagiato dai fratelli che non erano vaccinati
Morbillo, muore bimbo di 6 anni contagiato dai fratelli che non erano vaccinati
Giovedì 22 Giugno 2017, 19:41 - Ultimo agg. 23 Giugno, 08:52
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Il bimbo di 6 anni con leucemia, morto all'Ospedale di Monza per delle complicazioni dovute ad un'infezione da morbillo, sarebbe stato contagiato dai suoi fratelli maggiori che non erano stati vaccinati. A confermarlo sono fonti ospedaliere. Secondo le fonti, la famiglia avrebbe preferito non far vaccinare i due figli più grandi, nonostante
il più piccolo - proprio a causa della leucemia - avesse un sistema immunitario compromesso, e quindi non potesse né essere vaccinato né difendersi contro eventuali infezioni.
 



L'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. "La storia di questo piccolo affetto da leucemia è l'esempio di come la cosiddetta 'immunità di gregge' sia fondamentale per la protezione di coloro che, per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti, anche quando fossero vaccinati dal morbillo così come da altre malattie infettive".

"Il piccolo - ha ricordato l'assessore - era affetto da una leucemia linfoblastica acuta, malattia che oggi ha una probabilità di guarigione in oltre 85% dei casi con forme simili. Il 15 marzo, per il sospetto di infezione da morbillo (diagnosi confermata il 16 marzo), è stato trasferito in terapia intensiva per il peggioramento progressivo del quadro polmonare con necessità di assistenza respiratoria. È stato intubato e successivamente è iniziata l’assistenza mediante Ecmo per insufficienza cardiaca o respiratoria, proseguita fino alla data di oggi".

"Tengo a sottolineare - ha concluso l’assessore - come solo l’immunità di gregge, cioè la vaccinazione di oltre il 95% dei bambini, sia l’unica strada per tutelare soggetti immunodepressi o che hanno contratto malattie come nel caso del piccolo del San Gerardo, che per queste ragioni non possono vaccinarsi".

Il bimbo sarebbe stato contagiato dai suoi fratelli maggiori che non erano stati vaccinati. A confermarlo sono fonti ospedaliere. Secondo le fonti, la famiglia avrebbe preferito non far vaccinare i due figli più grandi, nonostante il più piccolo - proprio a causa della leucemia - avesse un sistema immunitario compromesso, e quindi non potesse né essere vaccinato né difendersi contro eventuali infezioni.

Quello del bimbo morto per le conseguenze del morbillo a Monza non è il primo caso in anni recenti. Nel 2015 a Roma una bimba di 4 anni è deceduta per una panencefalite subacuta sclerosante delle complicanze possibili della malattia. La bimba, che era figlia di due medici, in questo caso non era stata vaccinata per scelta dei genitori, ed è morta dopo diversi mesi di malattia, che le causava attacchi epilettici che l'avevano portata ripetutamente in diversi ospedali.

PRIMARIO MONZA, FATTO DI TUTTO PER SALVARLO  «Una tragedia, questo bimbo è morto per il morbillo, noi ce l'abbiamo messa tutta». Sono le parole del professor Andrea Biondi, primario della Clinica Pediatrica del San Gerardo di Monza, dove oggi si è spento un bambino di sei anni, malato di leucemia, dopo sei mesi di lotta per la vita dopo aver contratto il morbillo. Il professor Biondi, da qualche mese in contatto diretto con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in qualità di esperto di malattie pediatriche, con la sua equipe ha tentato in tutti i modi di salvare la vita del piccolo, purtroppo senza successo «è arrivato da noi sei mesi fa, per essere trattato come da prassi per la sua malattia, poi ci siamo accorti che aveva contratto il morbillo».

Poi, ha proseguito il medico, «la malattia è degenerata in polmonite e dal 16 marzo è stato trattato con la Ecmo, per la pulizia del sangue. Purtroppo non ce l'ha fatta». Biondi, in prima linea nella battaglia per la resa obbligatoria dei vaccini, nel frattempo ha trattato anche un altro piccolo paziente che, dopo aver subito un trapianto, ha contratto il morbillo «per lui la situazione si è risolta positivamente, mentre per l'altro paziente posso dire che se non avesse contratto il morbillo avrebbe potuto vivere bene e a lungo. La sua malattia si cura in circa l'80% dei casi». Solo qualche giorno fa lo specialista aveva ricevuto un'altra telefonata del ministro Lorenzin. «Mi ha chiamato per sapere come stava il bimbo, mi ha detto di tenere duro e che poco dopo avrebbe avuto un'audizione in Senato sulla questione vaccini».

Al San Gerardo di Monza ci sono due divisioni, la Clinica Pediatrica e il reparto di Ematoncologia, dove sono stati trattati diversi casi di morbillo negli ultimi mesi, su cui Biondi aveva lanciato l'allarme da tempo. «I genitori del piccolo ci speravano, ma erano preparati - ha continuato - Noi siamo davvero toccati da questa vicenda. Andiamo avanti, forti del decreto che speriamo arginerà il numero di non vaccinati, pericolosi per i bambini che non possono sottoporsi a vaccini». «Negli altri paesi - ha concluso il primario - i vaccini non sono obbligatori perché non ce n'è bisogno. I genitori vaccinano i figli e in tutte le scuole e i college vengono richiesti per l'iscrizione, quindi un obbligo esiste comunque».

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