Budelli diventa l'isola degli studenti:
"Compriamola, bastano 50 centesimi"

L'isola di Budelli, in Sardegna
L'isola di Budelli, in Sardegna
Giovedì 18 Febbraio 2016, 14:48 - Ultimo agg. 15:17
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L'isola di Budelli, incredibile paradiso dell'arcipelago sardo della Maddalena, rischia di essere messa all'asta. Ma se il magnate neozelandese che l'aveva acquistata - Michael Harte - non la vuole più, si fanno avanti nuovi impensabili compratori. L'idea è semplice: se i soldi non li ha lo Stato, allora li metteranno gli studenti. E' questa l'iniziativa della II B della scuola media di Mosso, nel biellese, che ha persino calcolato quanti soldi sarebbero necessari per rendere "l’isola rosa" un vero paradiso per teenager: 50 centesimi per ogni alunno delle scuole italiane. L’articolo di Skuola.net.

L'ISOLA DEGLI STUDENTI: UN'IDEA CHE VIAGGIA IN RETE - Come riporta il quotidiano online La Stampa, i ragazzi avrebbero così aperto un conto corrente con una causale originale: "Contributo per l’acquisto dell’isola di Budelli". Per ora ci sarebbero solo 75 euro, ma gli studenti ne aspettano molti di più: il messaggio è che se tutti gli studenti italiani donassero 50 centesimi potrebbero mettere insieme i tre milioni di euro necessari per vincere la prossima asta. Come fare? La rete verrà in loro soccorso tramite il crowdfunding. La campagna "Non si sBudelli l’Italia" sta così sbarcando sui social network: su Facebook approderà una pagina per coinvolgere gli studenti di tutta Italia.

UN PARADISO PER TEENAGER - Ma se l'idea avrà successo, cosa vorrebbero farci questi studenti con la stupenda isola sarda? Semplice: rispettarne l'ambiente e preservarla dalle speculazioni di privati senza scrupoli. Ma soprattutto, restituirla agli italiani. "Sarebbe davvero bello se Budelli diventasse l’isola dei giovani. Pubblica, cioè patrimonio di tutti" dicono i ragazzi intervistati dai giornalisti. Ma l'iniziativa, prima di essere un progetto vero e proprio, è una lezione per questi studenti e tutti i loro compagni del nostro paese. Il prof di scienze della II B, Giuseppe Paschetto, patrono dell'idea coraggiosa, sostiene che "alla radice di questo progetto apparentemente ambizioso c’è la consapevolezza che se ci si impegna a qualcosa con determinazione nessun obiettivo è troppo alto. Una bella lezione per i giovani".
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