Caso Consip, nuove accuse
contro il pm Woodcock

Caso Consip, nuove accuse contro il pm Woodcock
di Valentina Errante
Mercoledì 20 Settembre 2017, 08:28 - Ultimo agg. 20:37
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Roma. Anche il capitolo «Tiziano Renzi», il padre dell'ex premier mai indagato a Napoli nell'inchiesta Consip e intercettato, al contrario dell'amico Carlo Russo, dopo la trasmissione degli atti a Roma, è finita all'esame del procuratore generale della Cassazione. Ora potrebbe diventare un altro elemento di contestazione per i pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano. Al Woodcock sono già state notificate due incolpazioni: la mancata iscrizione di Filippo Vannoni, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, poi indagato per rivelazione del segreto istruttorio, e un'intervista pubblicata su Repubblica all'indomani del «caso» Scafarto. Quest'estate, però, il procuratore generale Pasquale Ciccolo, ha chiesto alla procura generale di Napoli gli atti sulla mancata iscrizione di Renzi. Intanto, davanti alla prima commissione del Csm, va avanti l'istruttoria per stabilire eventuali profili di incompatibilità del pm.

Nell'inchiesta Consip, le posizioni di Russo, imprenditore e amico di Tiziano Renzi, e quella del padre dell'ex premier sono collegate. Negli uffici dell'imprenditore Alfredo Romeo, Russo parla di Renzi. Nome che salta fuori anche dal verbale dell'ex ad della centrale di acquisto della pubblica amministrazione Luigi Marroni. Ma mentre Russo, a dicembre, prima della trasmissione del fascicolo a Roma, viene indagato per traffico di influenze, reato che non consente intercettazioni, Renzi senior, intercettato già da un mese, non subisce lo stesso trattamento. Saranno i pm della capitale a procedere all'iscrizione del padre dell'ex premier. Ma alla fine di febbraio, Napoli chiederà un'altra autorizzazione urgente al gip per ascoltare le telefonate del di Tiziano.

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