Caso Frecciarossa, pendolari pronti
a bloccare i treni: campani più penalizzati

Caso Frecciarossa, pendolari pronti a bloccare i treni: campani più penalizzati
di Elena Romanazzi
Lunedì 23 Gennaio 2017, 08:51 - Ultimo agg. 10:20
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La tensione dei pendolari è alle stelle. La scadenza dell'abbonamento per l'Alta velocità è alla porte. C'è da decidere cosa fare, comunque, i comitati invitano ad aspettare fino all'ultimo giorno utile. Domani l'ad di Fs Renato Mazzoncini spiegherà le ragioni dell'aumento nel corso di una audizione al Senato. Ma quello che dirà i comitati dei pendolari dell'Alta velocità già se lo immaginano. Nei giorni scorsi Mazzoncini in qualche modo l'ha anticipato. «Solo una fetta marginale, pari a 700 persone subirà un rincaro del 35 per cento, in pratica il 10 per cento del numero di abbonati». Ovvero Quelli che sono costretti a fare l'abbonamento full, ovvero dal lunedì alla domenica senza le fasce orarie. Un vero e proprio salasso. Sulla Torino-Milano si passa da 340 a 459 euro per un abbonamento valido tutti i giorni. Sulla Roma-Napoli si passa da 356 a 481 euro, sulla Milano-Bologna da 417 a 563. Sulla Roma-Caserta da 275 a 371. Per non parlare di Salerno-Roma: è proibitivo. I messaggi dei pendolari sono drammatici. L'aumento cambia la vita. Cambia in peggio perché occorre rinunciare al lavoro. C'è chi non vede altre vie d'uscita. il caso di Simona Martino, da Salerno a Roma per guadagnare 1165 euro al mese. E ora? «La mattina prendo la prima Freccia rossa che parte da Salerno alle ore 06:12 per rientrare da Roma con la freccia delle 19:25 - racconta alla responsabile del Comitato pendolari Av Salerno-Napoli-Roma Grazia Mazzeo».

«Lavoro - scrive - come impiegata amministrativa in una società guadagnando 1165 euro ogni mese. I miei orari di lavoro sono dalle ore 9:00 alle ore 18:00. Per me la Freccia e l'alta velocità in genere non sono un lusso ma una necessità per poter rientrare a vedere mio figlio. Con gli aumenti previsti non so se dal prossimo mese potrò permettermi di fare un abbonamento, la cifra corrisponde ad oltre un terzo del mio stipendio, sarò costretta a rinunciare al mio posto di lavoro». I costi sono insostenibili per tutti. Carmela Palatucci, vive a Salerno, ma da ben nove anni - scrive - lavoro come insegnante di sostegno nella provincia di Roma.

All'esiguità delle frecce da Salerno per Roma e viceversa ora si aggiunge questo ulteriore problema cioè l'aumento così netto del costo dell'abbonamento da 386 euro più 19 euro di estensione regionale a 521 euro a cui vanno aggiunti sempre i 19 euro di estensione regionale».
A questi - precisa - bisogna aggiungere poi il costo di 35 euro mensili di metro e altri costi in caso di permanenza nella capitale. Il problema - spiega - è che il mio stipendio è di 1200 euro mensili a cui vanno detratti 350 euro di mutuo e il costo di bollette e cibo». Per vivere resta pochissimo. La Federconsumatori si sta muovendo. Diversi presidenti regionali, primo fra tutti Sergio Chiamparino si sono mobilitati. Entro la prossima settimana verrà presentato un esposto all'Antitrust. Basterà? Gli animi sono troppo agitati. E c'è chi giura che qualcosa nelle stazioni succederà. Blocco dei treni e altro. I comitati dei pendolari (Federconsumatori) prendono le distanze da eventuali proteste che verranno organizzate. Ma la rabbia è tanta e anche la proposta di mantenere a prezzo invariato l'abbonamento mensile dal lunedì al venerdì non soddisfa tutti. Di sicuro non i pendolari campani.
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