I banditi, secondo una prima ricostruzione della polizia, sarebbero fuggiti a bordo di un'auto e due furgoni. Le guardie giurate che erano presenti nel deposito, visto quanto stava accadendo, si sono nascoste in una stanza dando l'allarme per telefono. Poliziotti e carabinieri, però, giunti sul posto, hanno trovato le strade ostruite dalle auto in fiamme ed è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Il sospetto degli investigatori è che possa trattarsi di un gruppo proveniente da fuori regione. In passato rapine analoghe sono state compiute in Puglia ma allo stato non ci sono elementi per far propendere gli investigatori verso una pista piuttosto che un'altra.
Sono orientate in tutte le direzioni le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, per cercare di risalire ai componenti del commando.
Sul luogo dell'assalto sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica per i rilievi, nella speranza di trovare un indizio che possa mettere gli investigatori sulla strada giusta per risalire ai rapinatori. «Stiamo lavorando in stretto contatto con la polizia giudiziaria, stiamo effettuando attività» è stato il breve commento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. La banda, secondo la ricostruzione degli investigatori, ha agito con rapidità e precisione. Un colpo, quello messo a segno, che ricorda analoghe rapine compiute in Puglia. Ma la banda ha agito anche mostrando di conoscere dove andare a colpire. Ed è anche su questo aspetto che la polizia sta concentrando le proprie attenzioni per capire chi possa avere fornito descrizioni dettagliate ai banditi, nel caso venissero da fuori regione. E chi ha rubato i mezzi - in tutto una decina - che poi sono stati incendiati sulle vie limitrofe per ritardare l'intervento delle forze dell'ordine.