Celso cade durante l'allenamento sulla palestra di roccia e muore sul colpo

Celso cade durante l'allenamento sulla palestra di roccia e muore sul colpo
Celso cade durante l'allenamento sulla palestra di roccia e muore sul colpo
di Paola Treppo
Sabato 22 Aprile 2017, 19:32 - Ultimo agg. 22:06
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TOLMEZZO (Udine) - Cade e muore durante un allenamento di arrampicata; vittima un 54enne di TolmezzoCelso Craighero. L'uomo ha perso la vita questo pomeriggio di sabato 22 aprile, intorno alle 17, in un incidente avvenuto nella palestra di roccia Falesia Monte Strabut a Tolmezzo, nella zona di Illegio.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'uomo è precipitato durante un allenamento di arrampicata dopo un volo di 30 metri, forse a causa del distacco di un chiodo. Inutili i soccorsi degli operatori sanitari del 118 giunti con l'ambulanza e l'elicottero decollato dalla Centrale operativa di Udine. Sul posto sono intervenuti i militari del soccorso alpino del Sagf della Guardia di finanza. Il 54enne era un grande esperto di arrampicate e persona molto nota in Carnia. Era un volontario del soccorso alpino
 
Celso Craighero era uno dei tecnici del Soccorso alpino regionale più conosciuti e amati nel Cnsas del Friuli Venezia Giuia. È stata una tragica fatalità a farlo cadere in palestra di roccia. Stava sistemando e ripulendo una delle vie da lui che lui stesso aveva creato nella falesia di Illegio, sito che frequentava spesso per allenarsi. Non si conoscono le modalità dell'incidente.
 
Craighero era da solo nel momento della caduta: era legato e aveva adottato tutte le precauzioni di sicurezza del caso. La sua automobile era stava vista già da questa mattina parcheggiata sotto il sito di arrampicata. Celso lavorava nel settore agricolo-forestale e aveva iniziato ad arrampicare e ad andare in montagna, la sua grande passione, fin da bambino. Lascia la madre e una sorella.
 
Faceva parte del Cnsas-Fvg, stazione di Forni Avoltri, Gruppo di Tolmezzo, da più di 30 anni. Aveva seguito tutti i percorsi come membro operativo del Cnsas ed era anche esperto cinofilo con il cane da valanga Kunz. Aveva preso parte a centinaia di interventi di soccorso: «Era una persona incredibile, non si tirava mai indietro. Era sempre presente - ricordano i colleghi, affranti -. Aveva aperto l'anno scorso la via che stava finendo di attrezzare oggi e ci teneva che fosse in condizioni perfette, pronta per i fruitori che iniziano la stagione degli allenamenti di arrampicata».
 
Non si contano le numerose vie alpinistiche aperte nelle Alpi Carniche, molte delle quali assieme ai più forti alpinisti della regione. Nel 2016 aveva partecipato assieme a questi ultimi, alle celebrazioni per i 150 anni della prima salita al Monte Coglians, avendo aperto in quel gruppo molti itinerari di salita. Era anche un ottimo sciatore-alpinista: aveva disceso il Pizzo Collina, noto itinerario di sci ripido, decine di volte.«Non voleva mai mettersi in luce, aveva un carattere timido e uno sguardo pieno di vita, passione ed entusiasmo. Era una persona molto generosa e anche per questo lascia un vuoto grandissimo, non solo in Carnia e nel Cnsas regionale, ma anche oltre confine, dato che aveva molti amici, alpinisti e non, anche in Austria». I colleghi del Cnsas sono sconvolti e si sono radunati tutti ai piedi della falesia di Illegio.
 
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