Cinesi contro la polizia
Bimbo usato come scudo

Cinesi contro la polizia Bimbo usato come scudo
Mercoledì 29 Giugno 2016, 20:24 - Ultimo agg. 22:03
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Tafferugli tra forze dell'ordine e un gruppo di cinesi nel tardo pomeriggio di oggi nella zona industriale di Sesto Fiorentino, in piazza Marconi, alle porte di Firenze, in seguito a un'operazione condotta dall'Asl sulle condizioni igieniche dell'area. La polizia ha effettuato una carica, in seguito alla quale ci sono stati alcuni contusi. In particolare tre orientali sono rimasti a terra in attesa dei soccorsi; conseguenze anche per quattro appartenenti a polizia e carabinieri. In ospedale un bimbo e i genitori del piccolo, un carabiniere e un poliziotto, a scopo precauzionale o comunque per ferite che non sarebbero gravi. Nel tentativo di riportare la calma, a Sesto Fiorentino è arrivato il console cinese a Firenze. Ma è stato un carabiniere di origine cinese a trattare con i manifestanti, ai quali ha spiegato le modalità seguite dalle forze dell'ordine  per effetture i controlli sulle loro attività. Fino a tarda sera però la piazza è rimasta piena: in pochi hanno desistito dalla protesta.

Un gruppo di orientali si era barricato per circa un'ora in un capannone mentre all'esterno si erano radunati circa 300 loro connazionali, diventati con il  passare delle ore anche più numerosi, che hanno lanciato pietre e altri oggetti contro le forze dell'ordine: c'è stata quindi la carica. Sul posto, oltre a polizia e carabinieri e ai soccorsi, anche i vigili del fuoco chiamati per aprire il cancello dell'immobile ma il cui intervento non è stato poi necessario. A un certo punto nella piazza è comparsa la bandiera della Repubblica popolare cinese, accolta da applausi. I volontari delle ambulanze hanno denunciato di essere rimasti ostaggio dei facinorosi, che avevano bloccato le vie d'uscita alla piazza.

I tafferugli sono scattati dopo controlli di routine effettuati dal personale del servizio sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl, nell'ambito del piano triennale previsto dalla Regione, in collaborazione con le forze dell'ordine.
L'area dell'Osmannoro conta molte attività cinesi. Secondo quanto spiegato dalla Asl, le verifiche avrebbero fatto emergere alcune irregolarità, non gravi, in uno dei capannoni. Quando gli sono state contestate, il titolare cinese dell'azienda che ha sede nel capannone avrebbe reagito spintonando il personale della Asl e le forze dell'ordine, usando il figlio di 10 mesi come scudo.
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