La compagnia di Forlì della Guardia di Finanza ha nel frattempo chiuso la verifica iniziata a marzo nei confronti del commerciante, che ha due punti vendita nella Valle del Bidente. I finanzieri oggi gli contestano un'evasione da 210.000 euro, tra Iva e imposte dirette. A farlo finire nel mirino è stata una serie di incongruenze tra redditi, tenore di vita e beni posseduti, oltre ad alcuni comportamenti non proprio da contribuente modello. L'uomo infatti dichiarava redditi annuali per circa 10.000 euro, ma era intestatario della Ferrari, una 360 Modena del 2005 del valore stimato di 90.000 euro, oltre che della Mercedes ML320.
L'imprenditore era di tempo nel mirino anche per altro: più di una volta infatti aveva "dimenticato" di fare lo scontrino, incappando nella relativa multa. Nel corso della verifica le Fiamme Gialle hanno ricostruito le attività del magazzino merci e l'applicazione della percentuale di ricarico. Ma hanno anche fatto una serie di controlli incrociati tra fornitori e clienti. Intersecando tutti dati quindi la Gdf è riuscita a contestare al commerciante per tre anni (2011, 2012 e 2013) un'evasione di 198.000 euro di imposte dirette e 12.000 di Iva. Non gli sono poi stati riconosciuti 2.000 euro di costi portati indebitamente in dichiarazione, fruendo indebitamente delle relative detrazioni.
Il commerciante deve aver pensato che ad attirare l'attenzione degli investigatori più che i redditi fosse stata la Ferrari.
Infatti quando i finanzieri sono entrati nel garage, ha subito spiegato loro che la utilizzava «molto raramente» visti gli elevati costi di gestione. E forse proprio per lo stesso motivo pochi giorni prima della chiusura della verifica ha deciso di liberarsene, e ha comunicato di aver deciso di venderla.