Coronavirus a Milano, maxi serrata dal Duomo fino alle scuole

Coronavirus a Milano, maxi serrata dal Duomo fino alle scuole
di Claudia Guasco
Lunedì 24 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 09:38
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Per la città dei grattacieli è un brusco risveglio. La scorsa settimana è finita con l'aperitivo del venerdì e ricomincia oggi con l'incubo del coronavirus. Milano chiude per cercare di proteggersi dal contagio, che ormai è arrivato anche qui con il primo caso di positività di un dermatologo del Policlinico.

Dalle scuole ai teatri, fino ai musei, ai cinema, ai bar e ai locali notturni dalle sei di sera alle sei di mattina: tutto chiuso per i prossimi sette giorni che potrebbero anche diventare quattordici in seguito all'ordinanza della Regione Lombardia, che prevede la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi o di ogni forma di riunione in luogo pubblico anche di carattere culturale. «Gli eventi in città sono tanti, non immagino una città blindata in cui tutto viene annullato ma quelli che sono non obbligatori e rinviabili magari sarà buon senso rinviarli», afferma il sindaco Giuseppe Sala. Cambia tutto in città, con l'Arcidiocesi che celebra funerali e matrimoni ma solo per parenti stretti e la gente che si riversa nei supermercati per riempire i carrelli di cibo, con lunghe code e scaffali vuoti.

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Con il passare delle ore, la città pian piano mette il freno. Già ieri mattina ci sono stati i primi ingressi sbarrati di musei ed esposizioni, poi è arrivata la richiesta di chiudere le scuole da parte del sindaco, accolta dalla Regione, intervento definito da Sala «prudenziale». Le istituzioni culturali più importanti della città sospendono gli spettacoli e i cinema la programmazione dei film nelle sale. Il teatro alla Scala interrompe tutte le rappresentazioni a titolo cautelativo fino a nuove disposizioni delle autorità. Fuori dal teatro viene affisso un avviso in italiano e in inglese per comunicare la decisione ai turisti e ai cittadini. Così come all'esterno della Pinacoteca di Brera, che rimarrà chiusa fino al 2 marzo. Sospesi gli spettacoli anche al Piccolo Teatro fino a nuova comunicazione; chiusi l'Hangar Bicocca e il museo delle Gallerie d'Italia. Bar, locali notturni e gli esercizi di intrattenimento devono abbassare le saracinesce alle sei del pomeriggio, mentre non ci sono limitazioni per i ristoranti.
 


Anche il monumento simbolo della città, il Duomo, resterà chiuso ai turisti in via cautelativa fino al 25 febbraio. I fedeli potranno entrare per pregare ma non potranno partecipare alle messe che sono state sospese fino a data da definire, come comunica l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. Si salvano per il momento gli uffici pubblici della città, i negozi e tutto il sistema del trasporto pubblico ma, se la situazione dovesse precipitare, avverte il governatore Fontana, arriveranno ulteriore contromisure.
Intanto hanno spento le luci anche due centri commerciali a Sesto San Giovanni, dopo che un anziano di 78 anni residente nella città alle porte di Milano è risultato positivo al coronavirus. Tra le isole aperte e operative c'è il tribunale, pur con alcuni accorgimenti «per evitare che ci siano contatti a distanza inferiore ai due metri». Saranno rinviate le udienze con avvocati provenienti dalle zone chiuse per contagio e sempre a titolo precauzionale è previsto «l'ingresso contingentato» nelle aule. Il consolato generale degli Stati Uniti sospende in via del tutto cautelare gli appuntamenti e i servizi visti fino al 2 marzo 2020, ma continuerà a fornire tutti gli American citizen services, sia di routine che di emergenza. 

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