Il dossier: «Ecco la capitale degli omicidi su Internet. Questo sito è legato a 100 assassinii»

Il dossier: «Ecco la capitale degli omicidi su Internet. Questo sito è legato a 100 assassinii»
Sabato 19 Aprile 2014, 10:20 - Ultimo agg. 10:33
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Quasi cento omicidi nel mondo, a scavare, riportano ad un unico sito, afferma uno studio del Southern poverty law center. In cinque anni, si annota, il nome di questo sito spunta fuori in decine e decine di indagini, totalizzando un centinaio di vittime. Se le possibilità di dleinquere sul web non hanno confini neppure le inchieste ne hanno. Così il centro americano ha deciso di monitorare il celebre sito stormfront.org. Con risultati, denuncia, scioccanti. Eccoli.





Il sito razzista Stormfront.org negli ultimi cinque anni è stato collegato a quasi 100 omicidi. Il Southern poverty law center, centro americano che da anni monitora e combatte le organizzazioni estremiste, nei giorni scorsi è stato cruciale per identificare il responsabili degli attacchi ai centri ebraici a Kansas City. Ora lancia un allarme che non deve cadere nel vuoto.



Lo studio registra come il sito riceva 1800 visite al giorno, metà delle quali da fuori gli Stati Uniti, e abbia un gruppo di frequentatori molto fedeli. La ricerca, che definisce nel suo titolo il sito «la capitale di Internet dell'omicidio», sottolinea che tra i suoi frequentatori vi erano infatti Anders Behring Breivik, che ha massacrato 77 persone nel 2011 in Norvegia, Wade Michael Page, che ha ucciso sei persone in un tempio Sikh nel Wisconsin nel 2012.



E frequentava il sito anche Frazier Glenn Cross, appunto l'uomo che la settimana scorsa ha ucciso tre membri della comunità ebraica di Kansas City, fino a quando gli fu negato l'accesso per disaccordi con il suo fondatore.



«È chiaro che siti come Stormfront siano il terreno di coltura per individui arrabbiati che trovano in questi siti le ragioni per cui le loro vite non sono come volevano che fossero, e Stormfront li aiuta a trovare i nemici che gli sbarrano la strada, che siano ebrei, afroamericani, immigrati o altro», spiega Heidi Beirich, autrice del rapporto.
Le azioni violente sono aumentate negli Usa da quando è stato eletto Barack Obama, primo presidente afroamericano.