Il dramma del papà di Stefano: «Mio figlio morto nell'hotel Rigopiano, ​perché non indagano il prefetto?»

Il dramma del papà di Stefano: «Mio figlio morto nell'hotel Rigopiano, perché non indagano il prefetto?»
Giovedì 27 Aprile 2017, 14:29 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:23
1 Minuto di Lettura

«Dove sono i nomi del prefetto di Pescara e del governatore dell'Abruzzo?». È quanto si chiede Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle 29 vittime della tragedia di Rigopiano, appresa la notizia dell'iscrizione di sei persone nel registro degli indagati, tra cui il presidente della Provincia e il sindaco di Farindola, in provincia di Pescara. Il padre di Stefano si definisce «imbufalito», ma comunque in parte «soddisfatto» perché la sua «tesi nei confronti del sindaco, uno dei responsabili di quella tragedia, era corretta».

Il nome di Stefano Feniello, 28enne originario di Valva, in provincia di Salerno, che era in vacanza a Rigopiano per festeggiare il compleanno con la fidanzata, Francesca Bronzi, scampata alla tragedia, due giorni dopo la valanga era stato inserito dalla Prefettura in un elenco di nomi di cinque superstiti che sarebbero arrivati a breve in ospedale. Ma si era trattato solo di un errore: Stefano, infatti, in ospedale non è mai arrivato.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA