Arezzo, blitz a Banca Etruria negli uffici dove aveva il conto il pensionato suicida

Arezzo, blitz a Banca Etruria negli uffici dove aveva il conto il pensionato suicida
Mercoledì 4 Maggio 2016, 13:12 - Ultimo agg. 5 Maggio, 00:17
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Gli uomini della guardia di finanza sono tornati stamani nella sede di Banca Etruria ad Arezzo. Lo hanno fatto mentre in tribunale era in corso una nuova udienza preliminare per il primo filone d'inchiesta, quello per ostacolo alla vigilanza, che ora si risolverà con un rito abbreviato. A inviare la gdf in via Calamandrei è stata la procura di Civitavecchia dov'è aperto un fascicolo per truffa e istigazione al suicidio Luigi D'Angelo, il pensionato che si è tolto la vita il 28 novembre 2015. In realtà, secondo quanto spiegato in una nota dall'istituto aretino, la richiesta di acquisizione di documenti era relativa «a tutte le emissioni obbligazionarie subordinate» della vecchia Banca Etruria. Obbligazioni che D'Angelo aveva comprato per 90 mila euro (altri 20 mila euro li aveva investiti in azioni).

Non è chiaro se l'inchiesta di Civitavecchia si stia allargando. Di certo il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, da mesi impegnato a coordinare le indagini sui cinque filoni dell'inchiesta, era stato informato dell'arrivo della gdf. Quasi certamente prima che il gup Annamaria Loprete aprisse l'udienza respingendo la richiesta di costituzione di parte civile dei risparmiatori e dicendo invece sì a quella per il rito abbreviato avanzata dai legali dei 3 imputati: l'ex presidente Giuseppe Fornasari, l'ex dg Luca Bronchi e il dirigente Davide Canestri. Oltre 200 erano le richieste di costituzione di parte civile avanzate da gruppi di risparmiatori, associazioni di consumatori, dalla First/Cisl e da Banca d'Italia. Ma per il gup l'unica parte offesa in questo primo processo è Bankitalia. Tutti gli altri non avrebbero avuto un danno patrimoniale tangibile. Una decisione, hanno detto i difensori degli imputati che insieme al legale di via Nazionale si erano opposti alla presenza dei risparmiatori al processo, è «in linea con la giurisprudenza».

A favore, già il 10 marzo scorso, si era invece espresso il procuratore Rossi oggi in aula con il sostituto Julia Maggiore, uno dei 3 pm che lo affiancano da 2 mesi. «La scelta dell'abbreviato deriva da elementi raccolti in sede di indagini preliminari che secondo noi dimostreranno che non c'è stato nessun ostacolo agli organi di vigilanza», ha spiegato l'avvocato Nino D'Avirro, difensore di Fornasari, mentre gli avvocati Antonio Bonacci e Luca Fanfani sono i legali, rispettivamente, di Bronchi e Canestri. L'udienza è stata fissata per l'8 giugno. Non hanno nascosto la loro delusione i legali dei risparmiatori-obbligazionisti, esclusi dal processo: un provvedimento «ingiusto», ha detto l'avvocato Dario Piccioni, visto che queste persone «hanno subito un vero scempio dei propri risparmi».

Sia lui, che rappresentava alcuni risparmiatori, sia la Confconsumatori garantiscono che terranno comunque alta l'attenzione e annunciano che riproporranno la loro richiesta nei «processi per truffa e bancarotta». Inchieste quest'ultime sulle quali la procura ha ancora aperto i fascicoli.

Per la truffa sono già stati indagati una decina di direttori e funzionari di diverse filiali, altri avvisi di garanzia potrebbero arrivare a breve. Sulla bancarotta gli inquirenti, secondo quanto si apprende, potrebbero avere novità nelle prossime settimane.

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