Noemi, finta dura e slanci di amore: il sogno da ballerina spezzato

Noemi, finta dura e slanci di amore: il sogno da ballerina spezzato
di Francesca Sozzo
Giovedì 14 Settembre 2017, 12:28 - Ultimo agg. 16:02
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Voleva fare la ballerina, Noemi. «Per realizzare i tuoi sogni, devi combattere», scrive su facebook postando una foto mentre fa un passo di danza davanti allo specchio. Voleva ballare Noemi: c’è questo nei sogni di un’adolescente che ha tutta la vita davanti per realizzarli. Una vita spezzata da una storia d’amore tormentata, malata, asfissiante.
 


Nata a dicembre sotto il segno del Capricorno, Noemi Durini era una rivoluzionaria ribelle, ma nel senso positivo dell’espressione. Una di quelle ragazze che credono, o fanno credere, di essere già grandi, di essere “scafate” - dicono quelli della sua età. Sì, insomma furba, scaltra. In realtà altro non era che una ragazza adolescente, anche ingenua. Certo, non amava molto la scuola, questo si sapeva. E d’altronde con la testa era sempre lì, alla danza che praticava già da piccola. Ne ha cambiate tante di scuole Noemi, capelli lunghi, biondi, poi neri, scuri, rossetto deciso, cappellino di lana in testa e pose da dura; salvo poi essere tutta post teneri e cuoricini sparsi dedicati alle amiche, tante amiche, e anche a quello che lei definiva “amore”. Il fidanzato 17enne con cui Noemi stava insieme da un anno.

Aveva frequentato l’Alberghiero di Santa Cesarea Terme, ma poi si rese conto che non faceva per lei. Ad Alessano ha poi frequentato l’istituto tecnico Gaetano Salvemini, dove era stata bocciata. Martedì avrebbe dovuto iniziare al Don Tonino Bello di Tricase. Una classe in cui Noemi non ci è mai entrata.

In paese la conoscevano tutti, figlia dell’insegnante della scuola materna Imma, la 16enne è cresciuta all’ombra della separazione dei genitori. Non l’aveva presa bene, lo dimostrava, lo scriveva anche nei suoi temi a scuola. Gli mancava il papà, che per tanti anni ha vissuto a Londra; non ne ha mai fatto mistero. “Noi che mamma e papà insieme non andavano d’accordo, infatti mamma e papà insieme io manco me li ricordo”, pubblica sul suo profilo facebook nell’aprile del 2016. Una ferita indelebile quella della separazione e forse anche per questo era diventata ribelle, forte. O magari faceva finta di esserlo.

«La pazzareddha de casa», la chiama sempre mamma Imma, sorridendo. Un’adolescente con la voglia di fare, di crescere forse troppo in fretta, di mordere il mondo, di fare esperienza. E forse proprio questa sua voglia di fare, di mettersi in gioco le è costata la vita. Era l’estate del 2016, il 12 agosto, la Notte Bianca a Specchia, quando si “fidanza ufficialmente” con il suo “amore”. Un anno festeggiato solo qualche settimana fa. Un anno di fotografie, post, cuori, selfie, baci, effusioni scambiate anche davanti alla fotocamera del cellulare. “Non ve lo darei nemmeno se ne avessi due”, scrive in un post abbracciata con lui. E forse anche un anno di pianti, litigi e lividi. Non li nascondeva Noemi, anzi, glieli avevano visti in tanti. E probabilmente lei aveva anche iniziato a comprendere che forse quello che lei chiamava amore era tutt’altro. Il 23 agosto, quasi una settimana prima di sparire, Noemi pubblica un post su Facebook che così recita: “Non è amore se ti fa male. Non è amore se ti controlla. Non è amore se ti picchia, se ti umilia. Non è amore se ti impedisce di indossare i vestiti che ti piacciono. Non è amore se dubita della tua capacità intellettuale. Non è amore se ti impedisce di studiare o lavorare. Non è amore se piangi più di quanto sorridi...Il nome è abuso. E tu meriti l’amore. Molto amore. Fidati!”. Quasi a volersi convincere. Forse aveva gridato aiuto, per l’ennesima volta. Ma nessuno ha ascoltato la sua voce. Nessuno ha voluto vedere i suoi lividi, le sue lacrime.
 
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