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Sandita Munteanu, la badante uccisa a Foligno dal compagno
Sandita Munteanu, la badante uccisa a Foligno dal compagno
di Giovanni Camirri e Nicoletta Gigli
Sabato 15 Giugno 2013, 21:46
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FOLIGNO - Non solo gelosia, ma pure soldi. Intorno al femminicidio di via Monte Nagni a Foligno, si ampliano le ipotesi per spiegare il movente che ha portato alla morte di Sandita Munteanu. La donna, una badante di 38 anni di origine romena, stata uccisa in strada dal fidanzato Virgil Murariu, 43, suo connazionale, che si poi suicidato. Dalle indagini della polizia emerge infatti che quest'ultimo, residente a Mentana in provincia di Roma e attualmente disoccupato, pressava la donna con continue richieste di denaro. La coppia aveva convissuto per circa tre anni e sembra che la relazione non fosse interrotta nemmeno attualmente.


Commissariato di Foligno e squadra mobile di Perugia hanno accertato che la Munteanu riceveva spesso delle telefonate dal suo connazionale che si era anche mostrato spesso geloso. I due erano entrambi reduci da precedenti matrimoni e non avevano figli. Per gli investigatori Murariu faceva poi spesso uso di alcolici e una bottiglia è stata trovata dai carabinieri nell’auto in cui si è ucciso con una coltellata al petto lungo il raccordo Terni-Orte.



Per gli investigatori Murariu faceva poi spesso uso di alcolici e una bottiglia è stata trovata dai carabinieri nell'auto in cui si è ucciso con una coltellata al petto lungo il raccordo Terni-Orte. La donna è stata invece descritta come una persona «precisa e rispettosa» dalla famiglia folignate dove assisteva un'anziana come badante.



Al vaglio della polizia anche il traffico telefonico tra la Munteanu e il suo compagno. Ci sarebbe infatti stata una chiamata tra i due poco prima dell’omicidio. Una delle ipotesi è quindi che Murariu abbia contattato la compagna e questa sia scesa in strada dove è stata poi accoltellata alla gola, anche se non viene escluso che l'uomo possa averla invece seguita mentre si recava a fare la spesa.



Dall'indagine è emerso che l’aggressione è stata particolarmente rapida e i testimoni non hanno fatto nemmeno in tempo a intervenire. Hanno infatti sentito le urla della donna vedendola poi a terra mentre l'uomo scappava con l'auto nella quale si è poi ucciso. Il rapporto che legava Sandita e Virgil negli ultimi mesi avrebbe avuto alti e bassi culminati nella rottura della loro relazione e nel femminicidio prima e suicidio poco dopo. Ad inizio anno, tra i due si sarebbero interrotte le frequentazioni con una piccola parentesi nella quale i due, forse addirittura a Roma, realtà dove Virgil risiedeva, si sarebbero rivisti. Poi un periodo di black out nella coppia seguito da contatti telefonici. In quelle telefonate ci sarebbe stato l’incalzare dlele richieste di denaro che Virgil ha indirizzato, evidentemente anche faccia a faccia, alla sua donna che di lui non voleva saperne più.



Fatti che, però, la badante 38enne non avrebbe, come risulta dall’indagine condotta dalla polizia e coordinata dal pm Paolo Abbritti, mai riassunto in una denuncia. Uno stillicidio di richieste che gli inquirenti stanno verificando e che mescolato alla gelosia e alla non accettazione da parte di Virgil della fine del rapporto con Sandita che non ce la faceva più ad andare avanti. Lui non lavorava, e risulta, infatti, essere disoccupato e la sua donna era divenuta di fatto l’unica fonte cui attingere denaro. La 38enne ha deciso di troncare quella situazione che le stava rendendo impossibile condurre un’esistenza normale fatta di cose semplice di sogni che sono stati spezzati, poco prima delle 11 di venerdì in via Monte Nagni dalle coltellate vibrate con furia cieca da quello che non poteva più essere quel compagno con cui costruire un futuro.



Nel vano portaoggetti dell'auto con la quale scappava inseguito dai carabinieri Virgil aveva nascosto un secondo coltello. L'hanno trovato i militari di Amelia e hanno accertato che quell'arma non è stata mai utilizzata. Il coltello è identico a quello che venerdì Virgil ha usato per sgozzare la ex compagna e che dopo un'ora, braccato e circondato da dieci carabinieri sul raccordo, all'altezza del bivio per Montoro, ha deciso di infilare nel suo cuore per chiudere subito il conto con la giustizia. La lama liscia lunga dodici centimetri, l'impugnatura di plastica nera.



Anche il coltello che era nascosto nell'autovettura ora è sotto sequestro. Insieme a una bottiglia di superalcolici ancora da stappare e ad altre vuote che il rumeno, che pare alzasse spesso il gomito, aveva accuratamente sistemato nel bagagliaio.


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