Gigantesca frana al confine tra Italia e Svizzera: 100 sfollati

Gigantesca frana al confine tra Italia e Svizzera: 100 sfollati
Gigantesca frana al confine tra Italia e Svizzera: 100 sfollati
Mercoledì 23 Agosto 2017, 20:18 - Ultimo agg. 24 Agosto, 09:59
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Una gigantesca frana, stimata in circa 4 milioni di metri cubi, si è staccata nella mattinata di oggi dal pizzo Cengalo travolgendo stalle e baite e una casa in località Bondo, in territorio della Svizzera, al confine con la provincia di Sondrio. Non ci sarebbero vittime, ma nel corso di una veloce conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio il sindaco di Val Bragaglia, che raggruppa diversi piccoli paesi elvetici, ha precisato che al momento sono un centinaio gli sfollati per via precauzionale. La sindaca Anna Giacometti ha altresì detto che i collegamenti stradali con l'italiana Valchiavenna sono al momento difficoltosi proprio in ragione della maxi-frana che ha interrotto il passaggio alla dogana di Castasegna, via di accesso alla Svizzera. Gli evacuati resteranno fuori casa anche domani e non è da escludere che il numero possa aumentare nelle prossime ore, se le condizioni meteo dovessero all'improvviso peggiorare. «Da tempo - ha dichiarato Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna e presidente della Provincia di Sondrio - il dissesto era monitorato dalle autorità elvetiche e pure noi ne eravamo informati. Ora abbiamo provveduto ad aprire le paratie della diga artificiale di Villa di Chiavenna per evitare che possibili future ondate di fango e detriti, dai torrenti suoi affluenti, possano nei prossimi giorni costituire pericolosi tappi».  


Problemi seri si temono per la fauna ittica sull'intera asta del fiume Mera, con i pesci soffocati dalla melma grigia, e con ripercussioni negative pure sul vicino lago di Novate Mezzola (Sondrio) e sulla confinante area protetta del Pian di Spagna. Nei paesi del versante italiano della Val Bregaglia, come hanno confermato in serata i sindaci di Piuro e Villa di Chiavenna, non ci sono al momento evacuati, ma l'allerta resta comunque alta e i parchi giochi situati lungo le sponde di un torrente, per prudenza, sono stati chiusi. 


Problemi importanti si prospettano da domani per le migliaia di frontalieri che ogni giorno dalla provincia di Sondrio, attraverso il passo del Maloja, raggiungono St Moritz e le altre località della Svizzera interna per lavorare in alberghi, ristoranti, locali pubblici, falegnamerie e cantieri edili. Non si sa quando l'emergenza possa rientrare, ma si teme che i tempi non siano brevi anche per l'avvicinarsi delle piogge settembrine. Intanto le autorità elvetiche hanno reso noto che un gruppo di circa 20 escursionisti che avevano raggiunto la zona del pizzo Cengalo sono stati portati a valle dagli elicotteri, mentre non si avrebbero notizie di altri 7 alpinisti, ma c'è la forte speranza, nei soccorritori, che gli stessi abbiano raggiunto da soli e senza aiuti il fondovalle, prima che in quota si scatenasse l'inferno di fango e detriti che ha fatto piombare un'intera valle alpina nell'incubo frane. 
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