Il miracolo di Giorgia, salvata
dopo 17 ore ma ora non parla più

Il miracolo di Giorgia, salvata dopo 17 ore ma ora non parla più
Venerdì 26 Agosto 2016, 11:51 - Ultimo agg. 27 Agosto, 17:56
3 Minuti di Lettura

Quando l'hanno tirata fuori dopo nove ore e mezzo tra le macerie hanno trattenuto a stento la commozione, la piccola Giorgia era viva. E la squadra dei cinofili della polizia di Pescara e di Ancona aveva compiuto l'impresa più grande, strappare una giovane vita alla furia del terremoto. Merito anche del labrador Leo, cane addestrato per questo tipo di ricerche che quasi subito ha individuato la bambina sotto tre metri di detriti. Ora per i quattro componenti della squadra «è come avere un'altra figlia», dicono ripensando a quei concitati momenti.



«Appena il cane ha individuato un punto particolare da scavare - dice l'assistente della Polizia Matteo Palladinetti conduttore-addestratore del labrador Leo - ci siamo messi subito al lavoro insieme ai vigili del fuoco e alla Forestale. Sotto le macerie della casa crollata c'era una coppia di genitori con le loro due figlie. La madre e il padre sono stati trovati quasi subito feriti, successivamente abbiamo trovato la sorellina di Giorgia purtroppo già morta e continuando a scavare è uscito fuori il piedino della bambina che si muoveva». «A quel punto - rileva il sovrintendente capo della Polizia cinofili di Pescara, Liborio De Simone responsabile della squadra - abbiamo proceduto con mille cautele e accortezze a liberare il corpo della bambina. In quella fase bisognava assolutamente evitare il rischio di nuovi crolli di macerie. Recuperare viva la bambina è stata una sensazione fortissima per tutti noi, non è esagerato parlare di un miracolo: Giorgia è stata infatti trovata al di sotto del corpo della sorella morta e parzialmente protetta da una grossa trave. Circostanze che hanno influito in maniera decisiva».



 «Appena l'abbiamo tirata fuori - ha detto De Simone - la bimba ha chiesto dell'acqua e a chi le chiedeva come si chiamasse ha gridato il suo nome. È stato un momento di grandissima commozione. Poi si è trattato di andare in ospedale ad Ascoli dove a Giorgia è ricoverata per dare personalmente ai genitori una brutta e una bella notizia relative alle loro figlie». La squadra di poliziotti continuerà a stare vicina alla bambina miracolosamente salvata ieri a Pescara del Tronto: «l'andremo a trovare in ospedale per noi è come se fosse un'altra figlia».



La piccola, che ha ancora entrambi i genitori e una nonna, pure ricoverata ad Ascoli, dopo il salvataggio si è chiusa nel mutismo: piange o tace, sotto choc per quanto vissuto, e forse non sa neanche che la sorellina è morta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA