Igor, l'omicida in fuga era sospettato già una settimana prima dell'agguato mortale alla guardia ecologica

Igor, l'omicida in fuga era sospettato già una settimana prima dell'agguato mortale alla guardia ecologica
Mercoledì 18 Ottobre 2017, 18:42 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 11:36
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Il 2 aprile 2017, il giorno dopo l'omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri, il comando provinciale dei Carabinieri di Bologna comunicò a tutti gli organi investigativi dell'Arma dell'Emilia-Romagna il sospetto che il responsabile fosse il ricercato Igor Vaclavic, pregiudicato su cui pendeva un ordine di cattura per rapine commesse nel Ferrarese, «sottolineandone la pericolosità e la disponibilità di armi da fuoco». La data in cui per la prima volta gli investigatori fecero formalmente il nome dello straniero tuttora latitante emerge dalla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Ferrara per la denuncia della famiglia della guardia ecologica Valerio Verri, seconda vittima del killer, a Portomaggiore (Ferrara), l'8 aprile: da quel giorno l'omicida ha iniziato una fuga che ha beffato un imponente schieramento di forze dell'ordine.

L'iscrizione nel registro degli indagati fu successiva al delitto ferrarese, ma sospetti sullo straniero c'erano evidentemente già prima. Solo tra i due omicidi, si legge nell'atto del pm Ciro Alberto Savino, il 4 aprile, in Questura a Ferrara veniva annotato nella banca dati Sdi l'alias Norbert Feher: prima di allora nessun collegamento diretto era stato possibile per mancanza di impronte digitali legate a quel nome. La sicura identificazione dello straniero, continua il Pm in un passaggio successivo del provvedimento, può ritenersi raggiunta solo dopo le indicazioni fornite dal ferito Marco Ravaglia, dal riscontro balistico del Ris di Parma dell'11 aprile, da quello dattiloscopico del 24 aprile e infine da quello genetico di un mese dopo.

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